Neuroni artificiali creati per la prima volta: potrebbero curare anche Alzheimer e insufficienza cardiaca

Al momento non sono ancora stati testati su esseri umani, ma le prime sperimentazioni hanno dato buoni risultati. Questi “pezzi di ricambio” potranno essere impiantati ogni volta che un neurone non funzionerà in modo corretto e provocherà di conseguenza patologie anche molto serie, come quelle neurodegenerative.
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Giulia Dallagiovanna 4 Dicembre 2019
* ultima modifica il 22/09/2020

Forse una delle parti del tuo corpo più difficili da riprodurre è stata finalmente ottenuta da un gruppo di ricercatori europei, tra i quali erano presenti anche esperti italiani. Sto parlando dei neuroni, le cellule del sistema nervoso centrale dalle quali dipende il funzionamento del tuo intero apparato muscolo-scheletrico, cuore e polmoni compresi. Quando infatti non riescono a svolgere bene il loro lavoro, tu ti ritrovi a soffrire di patologie molto serie come l'Alzheimer, l'insufficienza cardiaca e tutte quelle neurodegenerative. Immagina però di poter sostituire quelli danneggiati, con particelle identiche ma nuove di zecca. Forse in futuro diventerà possibile proprio grazie a questo risultato, descritto in uno studio pubblicato sulla rivista Nature Communications.

L'obbiettivo non era per nulla semplice e ha richiesto infatti diversi anni di lavoro, ma anche una cooperazione tra diversi atenei europei, tra cui anche quelli di Zurigo e Bristol, coordinati dall'Università di Bath. Si tratta di cellule molto complesse e bisognava prima di tutto capire nel dettaglio come rispondessero agli stimoli elettrici provenienti dai nervi. Il problema però è che questo risposte non sono lineari, cioè non sembrano rispettare sempre lo stesso schema. Il neurone insomma potrebbe sviluppare reazioni più o meno intense rispetto a quelle che ci si aspetterebbe. Come si fa quindi ad essere sicuri che la reazione sia proprio quella che la persona vuole ottenere?

I ricercatori hanno sviluppato dei chip in silicio da un modello matematico

I ricercatori sono riusciti a formulare un modello matematico attraverso una serie di equazioni che illustrasse la complessità del sistema. A questo punto hanno progettato dei chip veri e proprio in silicio il cui scopo era quello di imitare in tutto e per tutti i neuroni reali. Al momento, sono stati testati solamente sui topi, ma fino ad ora hanno risposto correttamente a tutti gli stimoli.

Come ti accennavo all'inizio, questa scoperta può aprire la strada a diversi nuovi approcci, anche nei confronti di malattie che oggi ci appaiono incurabili. I neuroni artificiali potrebbero infatti essere utilizzati per risolvere, ad esempio, un'insufficienza cardiaca: questo problema è infatti determinato da una risposta sbagliata dei neuroni posti alla base del cervello che finiscono per inviare segnali alterati al cuore e il muscolo cardiaco perde la forza e pompa meno sangue di quanto dovrebbe. Insomma, sono stati creati dei pezzi di ricambio per tutto il sistema nervoso centrale. Ora bisognerà però attendere i test sull'essere umano.

Fonte| "Optimal solid state neurons" pubblicato su Nature Communications il 3 dicembre 2019

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