Non muoveva le dita da 30 anni: grazie a un innovativo braccio robotico un uomo semi-paralizzato ora è tornato a mangiare da solo

Un team di ricercatori della John Hopkins University ha messo a punto un’interfaccia uomo-macchina che ha ridato l’utilizzo degli arti a un uomo colpito da una grave lesione spinale. Composto da bracci robotici e una serie di micro-sensori collegati al cervello, il sistema è in grado di decodificare i segnali neurali e tradurli come istruzioni per eseguire diverse funzioni, come il movimento degli arti.
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Kevin Ben Alì Zinati 30 Giugno 2022
* ultima modifica il 30/06/2022

Una forchetta tenuta salda in una mano, un coltello nell’altra e una fetta di torta lì davanti.

L’uomo seduto al tavolo non ha resistito e dopo un attimo di esitazione ha proceduto con un meticoloso meccanismo di taglia-raccogli-ingoia. In 90 secondi ha concluso il suo dessert.

Una scena apparentemente semplice, normale, e che potrebbe non stupirti: in realtà, l’uomo seduto a quel tavolo soffre di una scarsissima mobilità della parte superiore del corpo a causa di una lesione spinale, ha 49 anni e da quasi 30 anni non è in grado di utilizzare le dita delle mani.

Eppure è riuscito a compiere un gesto così quotidiano e a mangiare senza l’aiuto di nessuno grazie a un’interfaccia cervello-macchina e due braccia robotiche sviluppata da un gruppo di ricercatori della Johns Hopkins University.

Descritta sulla rivista Frontiers in Neurorobotics, l’interfaccia uomo-macchina è un sistema composto da micro elettrodi collegati al cervello in grado di decodificare i segnali neurali e tradurli come istruzioni per eseguire diverse funzioni, come il movimento degli arti.

Attraverso una serie di interconnessioni, il sistema registra gli input e trasmette le informazioni ricavate dai segnali di movimento muscolare provenienti dal cervello agli arti protesici robotici, i cosiddetti Modular Prosthetic Limbs, dando loro un semplice comando motorio.

L’uomo ha quindi dovuto limitarsi a fare piccoli movimenti con i pugni: questi gesti sono stati tradotti in segnali per i bracci robotici che, muniti di coltello e forchetta, hanno quindi proceduto con il taglio della fetta di torta e il trasporto del cibo verso la sua bocca.

La serie di scatti mostra il processo con cui l’uomo di 49 anni semi–paralizzato è riuscito a tagliare e mangiare una fetta di torta senza l’aiuto di nessuno. Tutto grazie all’interfaccia messa a punto dai ricercatori della John Hopkins University. Photo credit: Frontiers in Neurorobotics

Seppur funzionante, per il momento l’interfaccia uomo-macchina è ancora un dispositivo sperimentale. I ricercatori statunitensi sono riusciti a ridare con successo il movimento degli arti a un uomo semi-paralizzato da anni ma il sistema dovrà essere testato su molti altri pazienti e semplificato prima di poter essere lanciato su larga scala.

Gli scienziati – hanno fatto sapere – ora stanno lavorando per aggiungere un feedback sensoriale simile al tatto e sperano di riuscire a migliorare la precisione e l’efficienza degli arti robotici, riducendo al contempo la necessità di una conferma visiva.

Il sogno, nemmeno troppo lontano, tuttavia non lo nascondono: ridare alle persone con disabilità gran parte della propria indipendenza.

Fonte | "Shared Control of Bimanual Robotic Limbs With a Brain-Machine Interface for Self-Feeding" pubblicata il 28 giugno 2022 sulla rivista Frontiers in Neurorobotics

Le informazioni fornite su www.ohga.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.