Nuovo Codice della strada proposto alla Camera: se usi la bicicletta, attento alle possibili novità

Alcuni deputati hanno proposto una serie di riforme al Codice della strada. Al momento, la Commissione Trasporti le sta analizzando e discutendo, ma se venissero approvate potresti guidare contromano in bicicletta, avere una linea d’arresto avanzata ai semafori e sarai obbligato a utilizzare il casco, anche in città.
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Giulia Dallagiovanna 12 Febbraio 2019

Se ti piace utilizzare la bicicletta per spostarti in città, potrebbero arrivare alcune riforme al Codice della strada che ti semplificheranno la vita. Bisogna però subito chiarire un punto fondamentale: si tratta di modifiche ancora in fase discussione. O meglio, di audizione. Alcuni deputati, soprattutto di Movimento 5 stelle e Lega, hanno avanzato alcune proposte che ora sono state riunite in un solo testo da sottoporre al vaglio della Commissione Traporti.

La settimana scorsa sono iniziate le consultazioni delle diverse parti interessate alla riforma. Il problema non riguarda tanto le due ruote, quando altri passaggi spinosi, come il divieto di fumo in auto e l'aumento delle sanzioni per chi usa smartphone e tablet alla guida, per i quali potrebbe anche arrivare la sospensione immediata della patente.

Codice della strada: cosa potrebbe cambiare

Scopriamo le possibili novità del nuovo Codice della strada

Se guidi una bicicletta:

Se quindi il tuo interesse si concentra sull'utilizzo della bicicletta, è probabile che quella parte di riforme venga approvata alla fine delle audizioni. E allora proviamo a capire insieme cosa cambierebbe:

  1. Sosta al semaforo: Forse non sarai più costretto a fare il pieno di gas di scarico quando devi fermarti di fronte a un semaforo rosso. Le nuove disposizioni dovrebbero infatti prevedere una striscia di arresto, avanzata rispetto a quella delle auto, solo per le biciclette. Sarà compito del comune prevedere uno spazio per le due ruote, in posizione di precedenza rispetto ai veicoli a motore.
  2. Guida in contromano: Le biciclette potranno ignorare i segnali di senso unico. Nei centri storici delle città, in particolare nelle cosiddette zone 30, potrai pedalare nella direzione di marcia che ti è più comoda. Non avranno alcuna importanza l'ampiezza della carreggiata o la massa dei veicoli autorizzati al traffico. Nei Paesi dove questa misura è già stata sperimentata, come Belgio e Olanda, non è stato rilevato nessun aumento dei rischi per i ciclisti. In ogni caso spetterà al sindaco decidere se accogliere questo provvedimento anche nella sua città, emanando una specifica ordinanza. In caso contrario, resterà vietato.
  3. Corsie riservate: Sembra che tutte le misure proposte vadano nella direzione di privilegiare gli spostamenti in bici anziché in auto. Come ciclista avrà infatti via libera anche nelle corsie preferenziali riservate a taxi a autobus.
  4. Abbigliamento: Se da un lato aumentano le concessioni, dall'altro viene intensificata l'attenzione per la sicurezza. Dovrai infatti munirti di casco, che diventerà obbligatorio.

Se guidi un altro mezzo a due ruote:

Altri utenti della strada toccati dalle riforme potrebbero essere i motociclisti. Anche per loro un abbigliamento di sicurezza diventerà necessario per poter utilizzare liberamente la moto. Le due ruote elettriche, però, potranno viaggiare anche in autostrada. Inoltre, potrebbero essere emanante nuove disposizioni per regolare la circolazione di skate, monopattini.e hoverboard elettrici.

Se guidi un'auto:

Il passaggio più critico è sicuramente quello che riguarda le automobili e chi le guida. Da autista, potresti non poter più fumare a bordo, anche se la macchina è la tua. Inoltre, se per caso vieni sorpreso mentre utilizzi un tablet uno smartphone, potresti anche vederti ritirata la patente all'istante. Ma tra i tanti divieti, è prevista una concessione: l'aumento dei limiti di velocità nelle autostrade a tre corsie, dove potresti raggiugnere anche i 150 chilometri orari.

Se il testo venisse approvato interamente, verranno stanziati anche degli incentivi per stimolare l'acquisto e l'utilizzo delle biciclette in città. Sembra insomma che, dopo i tagli ai finanziamenti per costruire nuove piste ciclabili, si stiano cercando altre vie per liberare da traffico e inquinamento i grandi centri abitati.