Ogni cosa è vicina: nella città ideale tutti i servizi fondamentali non distano più di 15 minuti da casa

Un’idea di città che esiste dai primi decenni del Novecento e che ora si propone come più necessaria che mai. Per trasformare centri urbani e periferie in tante comunità in cui sentirsi a casa e risparmiare forze e tempo prezioso.
Entra nel nuovo canale WhatsApp di Ohga
Sara Del Dot 23 Febbraio 2021

Tantissime persone che abitano nelle grandi città ogni giorno impiegano mezz’ora o addirittura un’ora di mezzi pubblici per raggiungere i luoghi in cui trascorrono parte della giornata come l’ufficio, la scuola o il supermercato. Se sei uno di loro, sicuramente preferiresti avere i posti chiave della tua quotidianità molto più vicini, in modo da risparmiare tragitto, forze e tempo che potresti impiegare a fare cose più piacevoli rispetto ad aspettare di raggiungere la tua destinazione, magari in piedi stretto tra centinaia di sconosciuti (oggi poi…)

Devi sapere, però, che un modello urbanistico che prevede una maggiore vicinanza e quindi un minor tempo impiegato per gli spostamenti è già da tempo stato teorizzato e, soprattutto perseguito da molti. Anche se applicarvi i nostri modelli di città non è affatto facile, dal momento che sarebbe necessario ripensare tutto nel nome della sostenibilità, di una migliore socialità e del riconoscimento del valore che diamo al nostro tempo.

Si chiama “Città dei 15 minuti”, 15-minutes city, ed è un modello urbanistico ideale in cui la vicinanza fa da padrona. Di conseguenza, ogni servizio fondamentale per la vita di una persona si trova a meno di 15 minuti da casa. Sto parlando di uffici, scuole, farmacie, supermercati, movida. In questo modo, migliorerebbero automaticamente la qualità della vita, i rapporti sociali, l’utilizzo del tempo, l’ambiente.

Una città da 15 minuti

L’idea di una città in cui ogni cosa si trova a meno di un quarto d’ora esiste da decenni ed è anche già stata teorizzata dal professor Carlos Moreno, docente alla Sorbona di Parigi, che aveva proposto un’idea di città basata sulla prossimità e sulla micro mobilità, proponendone un vero e proprio manifesto. Il concetto di base è avvicinare i servizi alla persona, non l’avvicinarsi della persona ai servizi, mettendo al centro del ragionamento la casa di ogni cittadino e la sua interazione con l’esterno. La conseguenza sarebbe restituire il tempo libero a chi ne avrebbe diritto e favorire l’interazione tra persone ed esercenti appartenenti allo stesso quartiere, incentivando quindi la socialità e l’aiuto reciproco, creando più comunità.

In questo modo sarebbe possibile per il cittadino muoversi a piedi o in bicicletta in totale libertà, interagendo con i vicini e raggiungendo comodamente ogni destinazione senza dover dipendere da orari scomodi o essere costretti ad adattarsi in base alla disponibilità dei mezzi pubblici. Per gran parte delle persone che abitano una metropoli, una vera e propria utopia.

Dove nel mondo?

Un’idea di nuova metropoli a misura d’uomo che è stata cavallo di battaglia della sindaca di Parigi Anne Hidalgo, riconfermata politicamente nella primavera del 2020 a seguito di una campagna elettorale che spingeva proprio sul tema della 15 minutes city, o meglio la Ville du quart d’heure.

Così come in Olanda l’idea di una città sviluppata più a misura d’uomo e di bicicletta è ormai diventata la normalità (e ne vediamo tutti i risultati) e a Copenhagen è nato il quartiere 5 minutes to everything.

Anche Milano ha scelto di fare propria questa idea, proponendo una visione di quartieri residenziali anche lontani dal centro ma caratterizzati da un’integrazione di servizi attivi anche in zone periferiche. Una prospettiva un po’ più complicata che dovrebbe prevedere un’attenta e dettagliata ri-pianificazione della città, che al momento non può considerarsi “a misura d’uomo”.

A Barcellona, poi, è stata introdotta l’idea dei superblocks, ovvero dei quartieri che, come blocchi ma connessi tra loro, possono vivere di vita propria, consentendo a poche auto di entrare, favorendo la mobilità green e consentendo le persone di muoversi a piedi, con tutti i benefici che comporta.

Insomma, sembra che la città da 15 minuti non possa che essere la città del futuro. Ciò che davvero ci vuole in questo momento è la volontà di ripensare completamente le città per renderle più vivibili sotto tanti punti di vista.