Operare entro 60 giorni dalla diagnosi: è la miglior strategia contro il tumore del colon-retto

Secondo un gruppo di ricercatori del Policlinico di Cagliari, se un paziente affetto da neoplasia del colon-retto venisse sottoposto all’intervento chirurgico entro due mesi dalla diagnosi la sua sopravvivenza a 5 anni supererebbe l’80% (contro l’attuale 67,6%) e raggiungerebbe quasi il 60% (contro il 41%) dopo 10 anni.
Entra nel nuovo canale WhatsApp di Ohga
Kevin Ben Alì Zinati 12 Ottobre 2021
* ultima modifica il 12/10/2021

Quando la diagnosi recita tumore del colon-retto non c’è tempo da perdere: né per impostare il miglior trattamento possibile, e questo potrà sembrarti ovvio, né per eseguire l’intervento chirurgico, che potrà apparirti meno scontato.

Lo standard infatti prevede una terapia pre-operatoria con chemioterapia e radioterapia seguite poi da un tempo d'attesa prima dell’operazione di resezione del retto che può anche superare i 3 mesi.

Andare in sala operatoria entro 60 giorni dalla scoperta della neoplasia, però, può cambiare nettamente le prospettive perché la percentuale di sopravvivenza supererebbe l’80% (contro l'attuale 67,6%) a 5 anni di distanza e raggiungerebbe quasi il 60% (contro il 41%) se consideri un arco temporale di 10 anni.

Sono i risultati con cui un gruppo di ricerca del Policlinico di Cagliari, un giorno non troppo lontano, vuole modificare le linee guida mondiali della cura di questo tipo di tumore. Che, secondo i dati riportati dagli esperti, rappresenta la neoplasia più frequente in Italia con circa 50mila nuovi casi l’anno e con quasi 15mila nuovi casi di cancro del solo retto (8800 negli uomini e 6500 nelle donne) diagnosticati solo nel del 2019.

Sulle pagine della rivista Jama Surgery i ricercatori hanno spiegato di aver analizzato i dati di un gruppo di 1.064 pazienti di età media pari a 64 anni (di cui il 61,5% maschi) e da affetti da tumore del retto con uno stadio di risposta tumorale non completa alla chemio e alla radioterapia.

La conclusione cui sono giunti è che l’attuale strategia d’intervento per il tumore del colon-retto è in grado di  migliorare i risultati chirurgici in una parte dei pazienti ma in quelli che invece non rispondono bene alle terapie potrebbe risultare controproducente.

In questi casi, dunque, l’intervento chirurgico andrebbe eseguito nel più breve tempo possibile e non dopo mesi di attesa. “In definitiva – hanno spiegato i ricercatori sardi – tempi di attesa più lunghi prima dell'intervento sono stati associati a una sopravvivenza più bassa rispetto a tempi di attesa più brevi sia a 5 che a 10 anni”.

Fonte | "Association of Delayed Surgery With Oncologic Long-term Outcomes in Patients With Locally Advanced Rectal Cancer Not Responding to Preoperative Chemoradiation" pubblicato il 29 settembre 2021 sulla rivista Jama Surgery

Le informazioni fornite su www.ohga.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.