Perché bisogna proteggere la foca monaca, diventata sempre più rara in Italia

Tutelata come specie particolarmente protetta dalla legge italiana e dalle convenzioni internazionali sulla salvaguardia della fauna selvatica, la foca monaca ha visto sempre più ridursi il suo areale nel mar Mediterraneo a causa dell’azione dell’uomo e attualmente sono pochissimi gli esemplari superstiti, che vanno individuati e monitorati.
Entra nel nuovo canale WhatsApp di Ohga
Rubrica a cura di Federico Turrisi
17 Luglio 2020

Un tempo navigando per il mar Mediterraneo non era così inusuale imbattersi in un gruppo di foche monache che nuotavano oppure stavano sdraiate sugli scogli a prendere il sole. Omero parla di loro nell'Odissea, e vengono citate anche da altri autori antichi come Artistotele e Plinio il Vecchio. Adesso avvistarne una rappresenta un evento più che eccezionale, tanto che il comitato italiano dell'Unione internazionale per la conservazione della natura (Iucn) ha inserito la specie nella categoria DD, che sta per Data Deficient, ossia carente di informazioni: gli avvistamenti registrati tra il 1998 e il 2010 sono stati talmente pochi che non è stato possibile valutare un trend di popolazione né individuare una colonia stabile nel nostro paese.

Ciò non toglie che la foca monaca (nome scientifico Monachus monachus) sia da considerare una specie esposta a un forte rischio di estinzione. Insomma, non è sbagliato affermare che siano pochi gli esemplari in circolazione nel mar Mediterraneo. Ma come è stato possibile per questo simpatico mammifero marino arrivare a questo? Sono due le parole chiave, strettamente collegate tra di loro: antropizzazione e riduzione dell'areale.

Fino alla metà del secolo scorso la specie era regolarmente presente lungo le coste continentali italiane, della Sicilia, della Sardegna e delle isole minori. Con il passare degli anni gli insediamenti umani lungo i litorali e il traffico marittimo sono aumentati sempre di più. Tant'è che ormai la foca monaca si rifugia in grotte marine isolate per sfuggire alla pressione antropica in fasi come il parto e l'allattamento. Aggiungiamo poi altri due fattori come l'inquinamento e la pesca accidentale, ed ecco spiegato il drammatico declino di questa specie, ridotta ormai a pochissimi esemplari (probabilmente non più di 250 in tutto il Mediterraneo, secondo le stime dello Iucn).

La foca monaca gode da lungo tempo di un regime particolare di protezione in Italia: la sua caccia è infatti vietata ai sensi della legge 157/92. La foca monaca è inoltre citata nei principali documenti riguardanti la tutela delle specie considerate a rischio estinzione, dalla direttiva Habitat 92/43/CEE alla Convenzione di Berna, passando per la CITES (Convention on International Trade of Endangered Species). Una delle principali difficoltà attualmente è riuscire a individuarne gli esemplari per consentire un monitoraggio più accurato e mettere in atto così politiche di conservazione più mirate. Sperando che in futuro la foca monaca torni più spesso a visitare le coste italiane.

Questo articolo fa parte della rubrica
Laureato in lettere e giornalista professionista, sono nato e cresciuto a Milano. Fin da bambino ad accompagnarmi c’è (quasi) sempre stato un altro…