Perché è meglio evitare gli alimenti ultraprocessati? Tra i rischi c’è anche il cancro

Mangiare bene può voler dire tante cose. Fra quelle cui fare attenzione c’è la quantità di alimenti ultraprocessati che scegli di includere nella tua alimentazione e che possono aumentare il tuo rischio di andare incontro a svariati problemi di salute, incluso il cancro.
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Dott.ssa Silvia Soligon Biologa nutrizionista
20 Febbraio 2023 * ultima modifica il 20/02/2023

Prendere in mano le redini della tua alimentazione e tenerle ben salde, dirigendo le tue scelte in tema di cibo, è più che utile per riuscire a raggiungere i tuoi obiettivi – non solo quando si tratta di perdere peso, ma anche quando, più in generale, vuoi “darti una regolata” e iniziare a mangiare in modo più sano per sentirti meglio e promuovere la tua salute e il tuo benessere. Al contrario, delegare ad altri la scelta di quel che finisce nel tuo piatto può ostacolare tanti tuoi buoni propositi, soprattutto quando questo significa portare in tavola alimenti confezionati, spesso ricchi di ingredienti ultraprocessati che poco hanno a che vedere con il concetto di salutare.

Già in passato erano arrivati dei segnali di allerta. Non più tardi di un paio di anni fa, per esempio, uno studio pubblicato sull'American Journal of Clinical Nutrition da un gruppo di ricercatori dell'Istituto Neurologico Mediterraneo di Isernia ha puntato i riflettori sul maggior rischio di malattie cardiovascolari e di decesso prematuro associato proprio al consumo di alimenti ultraprocessati. E la lista dei problemi associati al loro consumo include anche il diabete di tipo 2 e l'obesità (con tutte le sue conseguenze per la salute). Ora una nuova ricerca punta i riflettori su un altro rischio: quello di sviluppare un cancro e di non riuscire a sconfiggerlo.

Il legame con il cancro

La ricerca in questione, pubblicata su eClinicalMedicine da un gruppo di ricercatori coordinato dagli esperti dell'Imperial College di London, ha previsto di analizzare questionari sulle abitudini alimentari compilati tra il 2009 e il 2012 da quasi 200 mila tra uomini e donne (54,6%) il cui stato di salute è stato poi monitorato fino al 31 gennaio 2021. In particolare, gli autori hanno valutato il rischio generale di sviluppare un tumore e di morire a causa di un cancro e quello di sviluppare un tipo specifico fra 34 possibili forme tumorali.

Ne è emerso che, indipendentemente da fattori socio-economici o comportamentali (come fumare o non mantenersi fisicamente attivi) e da altre caratteristiche nutrizionali (per esempio un indice di massa corporea più o meno nella norma), il consumo elevato di alimenti ultraprocessati è associato a un maggior rischio di sviluppare un cancro, in generale, e, più nello specifico, un tumore dell'ovaio o del cervello. Per un aumento del consumo di cibi di questo tipo pari al 10% il tuo rischio di sviluppare un cancro aumenta del 2% e, se sei una donna, quello di sviluppare un tumore dell'ovaio aumenta del 19%.

Inoltre, il consumo di alimenti ultraprocessati è stato associato anche a un maggior rischio di morire a causa di un tumore, specialmente di quelli dell'ovaio e del seno. In questo caso, un aumento del consumo di alimenti ultraprocessati pari al 10% corrisponde a un aumento del 6% del rischio di morire a causa di un tumore e, più nello specifico, a un aumento del 16% della mortalità per tumore del seno e addirittura del 30% della mortalità per cancro dell'ovaio.

Insomma, il cibo ultraprocessato fa male sia prima sia dopo una diagnosi di tumore.

Qual è il problema?

Il problema di fondo è che gli alimenti ultraprocessati sono studiati per essere buoni e allettare il palato. Non stupisce, quindi, se in molti li amano e li consumano con piacere. Purtroppo, però, al loro sapore non corrisponde una buona qualità nutrizionale. Al posto di vitamine, minerali, fibre, grassi dalle proprietà antinfiammatoria e proteine di elevato valore biologico apportano zuccheri e sale (spesso in dosi considerevoli), grassi meno “buoni” e tutta una serie di aromi e ingredienti artificiali che apportano ben pochi vantaggi in termini nutrizionali.

Per questo è preferibile limitarne il consumo: impoveriscono la tua alimentazione di componenti salutari, arricchendola di sostanze talvolta inutili, talvolta dannose. Putroppo, come ha sottolineato Kiara Chang, primo nome dello studio pubblicato su eClinicalMedicine, «gli alimenti ultraprocessati si trovano ovunque e sono venduti a prezzi economici e in confezioni attraenti, per promuoverne il consumo». La stessa Chang sottolinea come questo dimostri che «il nostro ambiente alimentare deve essere urgentemente modificato per proteggere la popolazione dagli alimenti ultraprocessati».

Ciò non significa che tu debba vederti solamente come un protagonista passivo di tutto ciò, anzi, anche tu puoi fare molto per evitare che, a fronte di un'ampia diffusione degli alimenti ultraprocessati, mangiare si trasformi in un'attentato alla tua salute. Prediligi, al posto di cibi industriali altamente lavorati, ingredienti freschi e poco trasformati. Potresti provarci gusto in tutti i sensi: sia perché potresti riscoprire sapori che vengono letteralmente eliminati o coperti dal gusto artificiale dei cibi ultraprocessati, sia perché potresti stupirti nel provare piacere a dedicare un po' più di tempo alla preparazione dei tuoi pasti.

Laureata in Scienze Biologiche con un dottorato in Scienze Genetiche e Biomolecolari, ha lavorato nel campo della ricerca fino al 2009 altro…
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