
Collaborare, condividere, abitare. È il diktat del recente progetto Coliving lanciato dalla Magnifica Comunità degli Altipiani Cimbri per invertire la tendenza di spopolamento del comune di Luserna, in provincia di Trento. Con i suoi 258 abitanti, Luserna è un paesino di montagna, a quota 1350 metri circondato dal verde paesaggio che si estende tra Folgaria, Lavarone e il Passo Vezzana. Sono davvero pochi 258 abitanti e sarebbe un peccato veder scomparire la comunità in un prossimo futuro.
È così che il progetto Coliving ha disposto quattro alloggi da arredare, con contratto di comodato a titolo gratuito per quattro anni e spese di acqua, luce e gas a carico dei futuri affittuari. In cambio, chi decide di candidarsi per prendere parte al progetto, deve mettere in conto che dovrà impegnarsi nei confronti della Comunità di Luserna con attività di volontariato per favorire il benessere di tutti.
“In questo momento abbiamo un grande interesse nei confronti del progetto – spiega Andrea Nicolussi Goro, Referente Sportello linguistico cimbro e componente del tavolo di lavoro -. Sono tantissime le persone che chiedono informazioni di ogni genere e che provengono da tutte le parti del mondo. Abbiamo ricevuto richieste dalla Germania, dall’Austria, dal Brasile e dall’Argentina”.
“È vero, è una domanda che mi fanno un po’ tutti – continua -. La verità è che non abbiamo previsto un volontariato organizzato. Nel bando si può leggere che la Fondazione Demarchi seguirà il percorso degli inquilini per non lasciarli soli, monitorerà come si trovano, ma per noi "volontariato" significa integrarsi con il paese, non considerare gli alloggi come dei dormitori, bussare alla porta di una persona anziana per chiederle se le serve del pane o semplicemente se ha bisogno di qualcosa, mettersi in contatto con la pro loco”.
Per accedere al bando del progetto, che avrà scadenza il prossimo 3 agosto, occorre soddisfare alcuni requisiti: gli aspiranti residenti di Luserna non devono aver compiuto i 40 anni di età, devono raggiungere il reddito minimo come nucleo famigliare e non devono aver risieduto negli ultimi due anni nel territorio della Comunità.
“Naturalmente nel bando non c’è scritto che bisogna imparare il cimbro – continua Andrea Nicolussi Goro -. Solo fino a 10 anni fa in paese l’italiano si sentiva davvero poco, si parlava solo il cimbro, oggi invece sono tutti scolarizzati in italiano; ma è anche vero che tra le persone è facile sentire parlare il cimbro. Non lo si fa per escludere nessuno, è istintivo. Io l’ho sempre parlato e ho imparato l’italiano solo alle elementari.
Il Trentino d'altronde ha una legge importante sulla protezione delle minoranze linguistiche (la Legge n.6 Giugno 2008) e il cimbro viene trattato come lingua. Oltretutto si possono prendere anche dei patentini che ne attestano la conoscenza per avere accesso al pubblico impiego: a Luserna alcuni posti vengono messi a disposizione con una riserva particolare a chi ha il patentino.
Ad ogni modo il nostro auspicio è che chi parteciperà al progetto Coliving venga per fermarsi. Dopo i quattro anni del progetto è previsto un contratto con l’edilizia pubblica trentina a un prezzo concordato, si tratta comunque di un affitto molto basso".