È molto importante assumere gli antibiotici dietro l’indicazione del proprio medico curante e, soprattutto, seguire i tempi di somministrazione indicati, anche dopo che ci si sente meglio. Inoltre ricorda che questi farmaci sono sviluppati allo scopo di constrastare le infezioni batteriche e non quelle virali. Ma quanto tempo impiega il corpo a smaltire un antibiotico?
Gli antibiotici sono farmaci che trattano solamente le infezioni batteriche, non infezioni da parte di virus o funghi, e sono disponibili sotto forma di varie tipologie, dalle capsule alle compresse, polveri, formulazioni endovenose, creme e unguenti; la maggior parte di essi è somministrabile sotto prescrizione medica ed è molto importante non assumerli in modo scorretto perché ciò potrebbe portare a sviluppare una resistenza per l’antibiotico, e di conseguenza il trattamento dell’infezione può diventare più difficile. In base alla tipologia di batterio che causa l’infezione lo specialista sceglierà l’antibiotico più adatto all’esigenza.
Le infezioni batteriche più comuni che possono essere trattate con l’utilizzo di antibiotici sono:
Gli antibiotici agiscono nel trattamento dei batteri in due modi, per questo si suddividono in:
Il farmaco inizia la sua funzione subito dopo l’assunzione e, in base alla tipologia, rimane nel nostro corpo per un tempo diverso; anche la condizione di salute generale e la durata del trattamento possono influire sulle tempistiche di smaltimento, nonché il peso corporeo, la dose e la durata del trattamento.
Gli antibiotici più comuni, come ad esempio la penicillina, possono rimanere nell’organismo fino a 12-24 ore dopo l’assunzione dell’ultima dose. Altre tipologie di antibiotici, tra cui ad esempio l’azitromicina, possono rimanere nel corpo fino a 15 giorni dopo l’ultima assunzione.
In generale lo smaltimento dell’antibiotico potrebbe richiedere tempistiche diverse e più lunghe per coloro che soffrono di funzionalità renale compromessa, in quanto è più difficile per il corpo smaltire le sostanze in eccesso e di scarto.