Re Carlo nomina un omeopata a capo dello staff medico della Casa Reale: perché l’omeopatia non è una scienza

Non piace a diversi accademici ed esperti la scelta di Re Carlo III di mettere a capo delle cure della Casa Reale Michael Dixon per le posizioni di quest’ultimo a favore dell’omeopatia di altre forme di medicina alternativa. D’altronde, è ormai condiviso da anni dalle autorità sanitarie internazionali la non scientificità dell’omeopatia.
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Maria Teresa Gasbarrone 11 Dicembre 2023
* ultima modifica il 11/12/2023

Nel Regno Unito sta facendo molto discutere la decisione di Re Carlo III di mettere a capo delle cure mediche della Casa Reale il dottor Michael Dixon, medico e amico del re, che in passato in più occasioni si è mostrato favorevole all'omeopatia.

A fare scalpore è stata soprattutto la notizia, rivelata dal Sunday Times, secondo cui Dixon sarebbe stato insignito del nuovo incarico già un anno fa e da allora avrebbe ricoperto "silenziosamente" l'incarico. Come riporta il Guardian, però, sarebbero in molti, anche tra esperti e accademici, a non essere d'accordo con la decisione del re: secondo i più critici, infatti, la nomina di un medico pro-omeopatia a capo della Casa Reale da parte di Re Carlo sarebbe stata "inappropriata" e perfino pericolosa.

Una scelta opinabile

Secondo quanto riferito dalla stampa inglese, Dixon, 71 anni, nel suo lavoro avrebbe sostenuto il potere della fede nella guarigione, le proprietà mediche dell'erboristeria, e in generale avrebbe sperimentato in più occasioni modalità proprie della cosiddetta "medicina alternativa": il Sunday Times sostiene che una volta Dixon avrebbe invitato un guaritore cristiano nel suo ambulatorio per curare i malati cronici, mentre in un'altra occasione avrebbe sperimentato l'artiglio del diavolo, una pianta originaria dell'Africa, per curare i dolori alle spalla, e altre erbe per curare l'impotenza.

Dopo la nomina di Re Carlo III, Dixon è diventato il capo ufficiale dello staff medico della Casa Reale, un incarico molto prestigioso, tra cui i compiti c'è infatti la responsabilità generale per la salute del re e della famiglia reale in generale, e persino la rappresentanza della Corona nei colloqui con il governo. Inoltre, di norma, chi riceve questa nomina è anche il medico del monarca. Tuttavia, per la prima volta, non è stato così: Dixon non sarebbe quindi il medico personale di Carlo III.

L'omeopatia non è una scienza

I più critici della scelta di Carlo III lo sono proprio per le posizioni pro-omeopatia di Dixon. Ad esempio, Edzard Ernst, professore emerito dell'Università di Exeter, il cui lavoro ha più volte messo in dubbio l'affidabilità della medicina alternativa, ha dichiarato che "chiunque promuova l'omeopatia sta minando la medicina basata sull'evidenza e il pensiero razionale". Ernst ha una posizione chiara sull'omeopatia: "Noi e altri abbiamo dimostrato che l'omeopatia non è una terapia efficace, cosa che oggi è accettata uniformemente. Per me, questo significa che il suo unico posto legittimo è nei libri di storia della medicina".

D'altronde, è da anni ormai che i pareri ufficiali della comunità medica internazionale si sono allineati sulla stessa posizione: l'omeopatia non è una scienza. Nel 2005 la rivista medica The Lancet ne dichiarava definitivamente la fine con l'editoriale “The End of Homeopathy”. Da allora tutte le più importanti autorità sanitarie internazionali hanno ribadito la non scientificità di questa disciplina.

Ad esempio, nel 2009, l'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha dichiarato che l'omeopatia non rappresenta una cura e, soprattutto, ha raccomandato che questa pratica non vada a sostituire le terapie tradizionali per il trattamento di malattie gravi e mortali, come HIV, tubercolosi, diarrea infantile e malaria.

Fonte | Istituto Mario Negri

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