
Lo scorso 30 aprile il governo italiano ha consegnato alla Commissione Europea il testo definitivo del Pnrr, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza che ridisegnerà il post-pandemia del nostro Paese nei prossimi sette anni. Tra le 6 missioni in cui si articola il documento, la seconda è interamente dedicata al tema della rivoluzione verde e della transizione ecologica.
Dallo sviluppo delle energie rinnovabili alla mobilità sostenibile, passando dalla tutela del territorio e della lotta contro il rischio idrogeologico. Ma tanto spazio viene riservato anche all'idrogeno e alla ridefinizione di obiettivi di riciclo più ambiziosi (spingendo maggiormente sulla raccolta differenziata dei rifiuti urbani e sulla creazione di nuovi e più moderni impianti di trattamento). Insomma, ci sarebbe parecchio di cui discutere su quanto sia effettivamente "green" il Recovery Plan italiano. Per le associazioni ambientaliste si poteva fare molto di più. La critica principale? Non si sta cambiando il modello economico verso uno sviluppo più sostenibile ed equo, lo si sta solo ritoccando per dargli una parvenza più verde.