Rischio epidemia di morbillo nello Stato di Washington: dal 2017 vaccinarsi non era più obbligatorio

Nel giro di 30 giorni, il numero di casi accertati di morbillo è salito a 37, mentre altri 11 malati sono sospetti. Si tratta di quasi la metà rispetto a tutti quelli registrati nel 2016. Negli Stati Uniti il morbillo era stato dichiarato debellato nel 2000. Se ora è tornato, la colpa è del calo delle vaccinazioni, sia in America che nel resto del mondo.
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Giulia Dallagiovanna 30 Gennaio 2019
* ultima modifica il 22/09/2020

Nel 2000, gli Stati Uniti avevano debellato il morbillo. Nel 2019 Washington dichiara lo stato di emergenza: nel giro di quattro giorni il numero di persone contagiate è salito da 26 a 37, con l'aggiunta di altri 11 casi sospetti. Come vedi, possono bastare poche righe per capire l'importanza del vaccino.

Nel 2017, alcuni stati americani hanno concesso l'esenzione dalla procedura di immunizzazione per le malattie contagiose, fra le quali il morbillo, sia per ragioni religiose che morali o personali. Insomma, non era più obbligatorio vaccinare i propri figli per mandarli a scuola. Una decisione presa in particolare in 18 stati, fra i quali lo Stato di Washington e l'Oregon, ma anche Arizona, Arkansas, Colorado, Idaho, Louisiana, Maine, Michigan, Minnesota, North Dakota, Ohio, Oklahoma, Pennsylvania, Texas, Utah, Wisconsin e Vermont.

Il risultato è stato che nel giro di un anno il numero dei casi è passato da 86 a 120, secondo i dati del Centro di controllo e prevenzione delle malattie. E dopo soli 30 giorni dall'inizio del 2019, ecco che si sta già per raggiungere quota 40.

Ma se queste cifre ti sembrano basse, quasi trascurabili, a fronte di una nazione con oltre 300 milioni di abitanti, ricorda che il morbillo può avere conseguenze anche molto gravi. Un bambino su 600 contagiati può sviluppare una forma di encefalite cronica. Uno su mille rischia di morire. Come vedi anche i rapporti numerici per le complicanze più serie non sono poi così alti.

Buona parte della responsabilità è da attribuirsi a chi ha scelto di non vaccinare i propri figli

Il virus infatti può rimanere all'interno del tuo corpo anche una volta che i sintomi tipici, cioè febbre ed eruzioni cutanee, sono spariti. E a quel punto può provocare danni al tuo organismo anche a distanza di anni. Non solo, ma vaccinarsi è necessario per raggiungere la cosiddetta immunità di gregge, che si ottiene quando la copertura preventiva abbraccia il 95% della popolazione. Il restante 5% è spesso costituito da persone immunodepresse o che per ragioni mediche non possono assumere i farmaci immunizzanti.

Ma come ha fatto il morbillo a ricomparire negli Stati Uniti, una volta dichiarato sconfitto? Buona parte della responsabilità è da attribuirsi a chi ha scelto di non vaccinarsi. E non solo in America, ma in tutto il mondo. Pensa che in Europa, nel 2018, sette Paesi hanno superato i mille casi accertati. Fra questi, anche l'Italia. E le persone viaggiano, portando con sé virus e batteri già all'interno del loro corpo. Lo sanno bene alla Hawaii dove hanno già lamentato la presenza di due turisti infetti arrivati proprio dallo Stato di Washington.

Così si è creata una sorta di catena umana di no vax, o free vax o di chiunque abbia scelto di far a meno della profilassi di prevenzione per qualunque ragione. E attraverso quella catena, ha viaggiato anche il morbillo. Il suo percorso è stato così rapido, che in meno di un mese ha raggiunto già 37 persone. Ecco, ora ti sarà più chiara l'importanza del vaccino.

Fonte| Centers for Disease Control and Prevention

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