Rob Greenfield, l’uomo che combatte gli sprechi vivendo con 44 oggetti e coltivando tutto ciò che mangia

Rob ha trascorso gli ultimi 10 anni di vita cercando di tutelare al massimo il Pianeta. Come? Riducendo ai minimi termini i suoi possedimenti, coltivando tutto ciò che mangia, dicendo addio a banche, auto e cellulare. La sua battaglia da eco-eroe si fonda sul fatto che non è necessario non utilizzare nulla ma che si può ottenere il massimo semplicemente da ciò che si possiede.
Entra nel nuovo canale WhatsApp di Ohga
Rubrica a cura di Kevin Ben Alì Zinati
8 Febbraio 2022

Ogni ambientalista ha il proprio modo per lottare e difendere il Pianeta. L'eco-eroe Rob Greenfield ha scelto quello più rivoluzionario: vivere con poco, minimizzare i propri beni e coltivare ciò che mangia. 

Uno spazzolino, del filo interdentale e un tagliaunghie. Poi crema, tappi per le orecchie, una pentola con un cucchiaio. Aveva anche un taccuino, una penna e per finire una dozzina di vestiti con una cartolina del Mahatma Gandhi infilata in mezzo.

Rob si è tenuto questi pochi oggetti e qualche altro per un anno intero. Erano tutte cose piccole ma funzionali che poteva agilmente infilare dentro uno zaino. Per un anno della sua vita Rob Greenfield ha vissuto solamente con 44 oggetti.

Ti starai chiedendo: “Ci riuscirei?”. Ma prima ancora di questo, dovresti domandarti qual è il senso profondo del rinunciare a tutto ciò che hai per vivere apparentemente con poco, anzi pochissimo.

Rob Greenfield e i suoi 44 oggetti con cui vise per un anno intero. Photoredit: Robgreenfield.org

Per fare la differenza ogni eco-eroe sceglie la propria via, il proprio stile, e Rob Greenfield è così che combatte per salvare il Pianeta: minimizzando i suoi possedimenti materiali e frenando i suoi consumi per condurre una vita semplice e attenta all’ambiente.

Quella di Rob non è un’accusa verso chi, come noi, non ha (ancora) rinunciato al confort e agli sfizi. Fino ai 25 anni nemmeno lui l’aveva fatto. Anzi, si era persino concesso un grande appartamento in California con 3 camere da letto e un armadio di riserva zeppo di roba.

Gli ultimi dieci anni di vita di Rob sono semmai un invito a riflettere sul fatto che non è necessario non utilizzare nulla ma che si può ottenere il massimo semplicemente da ciò che si possiede.

L’abbondanza spesso è superflua e tutto ciò che c’è di pleonastico nella vita, sebbene possa farci piacere, soddisfare un nostro vuoto interiore o semplicemente appagarci, nasconde dietro di sé più di qualche guaio. Eccedere può voler dire alimentare processi produttivi inquinanti, favorire lo spreco e quindi l’abbandono di rifiuti.

Ricordi cosa avevo detto all’inizio di questo viaggio alla scoperta dei nostri venti ambientalisti? I veri eco-eroi non sono uomini e donne straordinari e protagonisti di imprese incredibili quanto, piuttosto, uomini e donne semplici ma capaci di ispirare gli altri.

I “poteri” da eco-eroe di Rob non sono piombati giù dal cielo ma qualcuno li piantati e fatti crescere come germogli. A ispirare l’ambientalista nascosto dentro Rob Greenfield, all’epoca 24enne, sono stati proprio loro, gli eco-eroi di cui sentiva le storie nei libri e nei documentari. Coloro che in maniera molto chiara e illuminante gli stavano dimostrando che anche lui, con le sue azioni quotidiane, stava contribuendo alla distruzione del Pianeta.

Eccedere può voler dire alimentare processi produttivi inquinanti, favorire lo spreco e quindi l’abbandono di rifiuti

Rob è cresciuto in una piccola città del Wisconsin, dove trascorse sette anni nei Boy Scout alimentando la sua grande passione per la natura e la vita all'aria aperta.

Diventato grande, frequentò l'Università del Wisconsin-La Crosse e, tra un lavoro come venditore di libri e l’altro, conseguì una laurea in Biologia con una specializzazione in Chimica e Scienze Acquatiche.

Rob non era solo un bravo studente, ma anche un donnaiolo. Lo ha ammesso lui stesso in più occasioni, confessando di aver dedicato la maggior parte dei suoi primi vent’anni al costante inseguimento di soldi e donne.

Tra le sue attività, Rob ci ha messo anche la bicicletta. Per tre volte ha pedalato attraverso gli Stati Uniti in sella a una bicicletta di bambù portando il suo messaggio di sostenibilità e di vita rispettosa della terra negli Stati Uniti. Photocredit: robgreenfield.org

Il grande obiettivo di Rob era di diventare milionario prima dei 30, così decise di trasferirsi a San Diego e avviare la propria attività di marketing, che in breve tempo gli fruttò ancora più denaro, donne e beni materiali. A ridosso del primo quarto di vita, però, arrivò l’epifania: il cibo che mangiava, l'auto che guidava e le cose che comprava e ammassava nell’armadio stavano contribuendo alla sofferenza del Pianeta.

Così, decise di diventare un uomo che fa la differenza. Iniziò a piccoli passi, con piccoli cambiamenti come fare la spesa in mercati locali, eliminare i prodotti chimici e sfruttare soltanto borse e bottiglie d'acqua riutilizzabili.

Grazie a libri e documentari ambientalisti Rob si rese conto che con le sue azioni quotidiane stava contribuendo alla distruzione del Pianeta. 

Poi arrivarono le cose grosse. Rob prese coscienza del suo potenziale status di eco-eroe e si spinse presto in imprese apparentemente rivoluzionarie. Abbandonò la macchina, prelevò tutti i suoi soldi dicendo addio alle banche e nel 2014 chiuse tutte le carte di credito. La sua società di marketing cambiò volto e si trasformò in un'organizzazione no profit, la “Happy, Healthy and Free”.

Rob cambiò anche casa e dal lusso delle tre stanze di prima si spostò a Orlando, in Florida, per vivere in una minuscola casetta costruita a mano insieme ad alcuni amici per meno di 1500 dollari, con quasi il 100% di materiali di seconda mano e producendo praticamente zero rifiuti. Ovviamente, rinunciò anche al cellulare, l’unico presunto mezzo di comunicazione con il mondo.

Ogni anno Rob dimezzava i suoi beni eliminando quelli che non aveva usato nei 6 mesi precedenti. L’idea era di azzerare il coinvolgimento con i soldi e vivere con un grande livello di felicità, salute e libertà. Nel 2015 decise di semplificare la sua vita fino a 111 oggetti, con i quali viaggiò in giro per il mondo in modo 100% sostenibile.

Dopo due anni due fece un ulteriore sforzo e ridusse nuovamente i suoi possedimenti arrivando ai famosi 44 oggetti. Tutto ciò che Rob possedeva, aveva uno scopo ben preciso.

Scegliere una vita sostenibile e rispettosa dell’ambiente portò Rob a rivoluzionare anche le sue abitudini più semplici. Non andò più a fare la spesa, disse addio a ristoranti e bar e iniziò a coltivare il proprio cibo. Creò un suo orto domestico dove coltivò più di 100 prodotti diversi e aiutò i vicini di casa a fare lo stesso, mostrando loro come vivere fuori dal sistema alimentare di massa e combattere lo spreco.

Rob smise di fare la spesa al supermercato e iniziò a coltivare da sé il suo cibo. Insegnò anche ai vicini di casa a fare lo stesso. Oggi coltiva il 100% di ciò che mangia. Photocredit: robgreenfield.org

Con il tempo, si rese conto che si stava trasformando in quegli stessi uomini e donne dei libri e dei documentari che tempo prima gli avevano cambiato la vita. Rob capì di essere diventato un eco-eroe capace di ispirare gli altri e così diede vita alle sue personalissime e straordinariamente semplici imprese.

Come vivere esattamente come un americano medio e indossare per un mese intero ogni pezzo di spazzatura che aveva creato. Fossi stato negli Stati Uniti, avresti visto Rob girare per le strade con enormi sacchetti di immondizia attaccati lungo tutto il corpo. La spazzatura lo rendeva così grande e grosso che per spostarsi doveva sedersi nel baule delle auto. E non sempre ci stava per intero.

Il punto della storia di Rob Greenfield è che le nostre azioni contano davvero e che ognuno di noi, nella sua piccola-grande bolla, ha il potere di migliorare il mondo.

Ho lasciato un particolare in sospeso. Dei 44 oggetti con cui Rob ha vissuto per un anno, il più prezioso era quella cartolina con un'immagine di Gandhi. La utilizzava come segnalibro.

Sai perché quella icona era così importante? Ricorda cosa diceva Gandhi: “Sii il cambiamento che desideri vedere nel mondo”.

Questo articolo fa parte della rubrica
Giornalista fin dalla prima volta che ho dovuto rispondere alla domanda “Cosa vuoi fare da grande”. Sulla carta, sono pubblicista dal altro…