Sai come scegliere una bicicletta elettrica?

Come orientarsi nella scelta di una bicicletta a pedalata assistita? Non solo informandosi sui modelli disponibili in commercio e chiedendo il parere di un esperto. La prima domanda a cui devi rispondere è: quale uso ne voglio fare e quanto sono disposto (sinceramente) a faticare.
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Gaia Cortese 3 Giugno 2020

Sei in procinto di acquistare una bicicletta elettrica ma non sai ancora bene quale scegliere. La prima domanda a cui devi rispondere è: a cosa mi serve? Vuoi usarla per muoverti in città senza faticare troppo, oppure ti accingi a partire per un itinerario di cicloturismo tra le colline delle Langhe, o ancora vuoi affrontare i difficili pendii che offre il paesaggio della montagna? A seconda dell’utilizzo che ne farai, una bicicletta elettrica andrà meglio di un’altra, perché ne esistono di diversi modelli e tipologie.

Uso urbano, turistico o sportivo?

Se ti muovi in città, il percorso è in piano e i chilometri da percorrere sono pochi, qualsiasi bicicletta a pedalata assistita può andare bene. Puoi scegliere un modello con una batteria da 300 Wh, non eccessivamente capiente, ma sufficiente per girare nel contesto urbano.

Se la tua passione è il cicloturismo invece, una batteria efficace allo scopo dovrebbe partire almeno da 400 o 500 Wh. Devi valutare anche il tipo di percorso che dovrai affrontare, se sconnesso o più compatto, se pianeggiante o pieno di dislivelli. La batteria, infatti, si consuma molto di più quando la bicicletta deve affrontare una salita ed è un aspetto di cui tenere contro per non rischiare di rimanere a piedi.

Esiste poi una declinazione più sportiva della bicicletta a pedalata assistita, dotata di ottimi ammortizzatori, ruote più grandi e batterie che permettono di raggiungere anche i 25 km/h. In verità, in alta quota, la velocità conta poco: la difficoltà per un ciclista è rappresentata dalle salite e queste bici elettriche consentono di impostare la potenza del motore in base alle necessità. Eco, sport o turbo sono solo alcune delle impostazioni che una bici elettrica adatta a muoversi in montagna può offrire. Attenzione però ai puristi della tradizionale mountain bike che sicuramente storceranno il naso nell’incontrare su qualche sentiero una bici di questo tipo.

Sensore di sforzo o di rotazione dei pedali

Nella scelta di una bici elettrica la scelta del sensore di rilevamento della pedalata è fondamentale, se non la scelta più importante da fare al momento dell’acquisto. Si tratta di un sensore che comunica alla centralina della bici quando attivare il motore.

Il sensore di rotazione dei pedali

Il sensore di rotazione dei pedali rivela solo se i pedali girano oppure no e permette la cosiddetta "pedalata simbolica". Andando più sul tecnico, una bicicletta con un sensore di pedalata dispone di un sensore (un disco piatto di circa 8 cm di diametro) posto all’esterno del motore su cui sono posizionati dei magneti che a loro volta, girando attraverso il movimento dei pedali, attivano un altro sensore a pochi millimetri dai magneti. Dal sensore parte un segnale alla centralina, la batteria si attiva e inizia ad erogare corrente al motore che avvia la sua forza propulsiva alla ruota.

Scegli una bici con questo sensore se non sei allenato o abituato a montare in sella, se hai bisogno di un mezzo veloce per girare in città e vuoi evitarti ogni fatica.

Il sensore di sforzo

Al contrario il sensore di sforzo (o di coppia) permette di misurare lo sforzo compiuto attraverso le torsioni meccaniche che si creano quando si dà la spinta sui pedali. Il motore si avvia subito alla partenza: se si pedala con poca intensità anche il motore assiste poco; al contrario se si pedala con più intensità, in salita o per aumentare il ritmo, il motore offre maggiore assistenza. Una bici con questo tipo di sensore ti costringe a pedalare sempre, ma questo non è uno svantaggio, anzi. L’autonomia della bicicletta, infatti, è maggiore e la pedalata è più naturale.