Salpingectomia: come funziona la rimozione di una (o di entrambe) le tube di Falloppio

Parliamo di salpingectomia, ossia l’asportazione di una o entrambe le Tube di Falloppio. Capiamo chi e quando si deve sottoporre.
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Valentina Danesi 11 Dicembre 2022
* ultima modifica il 26/12/2022

La salpingectomia è un intervento chirurgico tipicamente femminile perché si tratta della rimozione di una, o entrambe, le tube di Falloppio, le salpingi appunto. Quando vengono rimosse entrambe, purtroppo, la paziente non ha più possibilità di rimanere incinta. Proviamo a capire meglio come funziona.

Cos’è

La salpingectomia è una vera e propria operazione chirurgica che consiste nell’asportazione delle salpingi, che tutti conosciamo con il nome ben più comune tube uterine o tube di Falloppio. La possiamo dividere in:

  • monolaterale (se l’asportazione riguarda solo una delle due tube)
  • bilaterale.

Nel primo caso, se la tuba rimanente non ha problemi, l’intervento non ha conseguenze sulla fertilità della paziente; nel secondo invece la donna non sarà in grado di avere figli, a meno che non si sottoponga a metodi di fecondazione esterni e poi di impianto in utero.

Quando si effettua 

Ci sono tre motivazioni per effettuare questo tipo d’intervento, in particolare se si tratta di salpingectomia bilaterale quindi che interessa entrambe le tube:

  • preventiva
  • terapeutica
  • contraccettiva.

Nel primo caso si effettua quando nella paziente c’è il rischio molto alto di sviluppare patologie gravi a carico dell’appartato riproduttivo, per esempio tumori. Nel secondo caso si tratta di un intervento salvavita perché la paziente soffre di tumori o patologie molto serie e quindi l’asportazione della parte malata è molto importante se non addirittura essenziale. Infine, contraccettiva quando invece ha il solo scopo di poter avere rapporti sessuali senza incorrere in gravidanze indesiderate.

Ecco le motivazioni per cui di norma viene scelta o consigliata:

  • in caso di raccolta di liquido nella tuba, con conseguente infezione
  • gravidanza extrauterina, ossia quando un uovo fecondato si impianta nella tuba di Falloppio
  • patologie ginecologiche come endometriosi o un sospetto di carcinoma della tuba.

Questa operazione può anche essere preventiva per quelle donne che presentano un'alterazione dei geni Brca1 e Brca2, conosciuti per portare allo sviluppo di tumori al seno, alle tube di Falloppio e all’ovaie.

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L’intervento

L’intervento inizia con l’anestesia generale, quindi la paziente è completamente addormentata, e dura circa due ore. Ecco in quali tipologie si suddivide l’intervento:

  • addominale (detta anche laparotomica)
  • con tecnica laparoscopica.

La prima è la più invasiva perché si tratta di un intervento con un unico taglio, il secondo invece si tratta di tre buchi più piccoli per l’operazione “in loco”. La scelta molto dipende dal motivo dell’intervento e dalle condizioni della paziente, anche se dobbiamo specificare che la seconda ha tempistiche di recupero migliori.

Rischi e post intervento

Normalmente, la durata del ricovero ospedaliero è di 2-4 giorni, se è stata scelta la tecnica addominale, e di 1-2 giorni, dopo una salpingectomia laparoscopica.

Per quanto riguarda i rischi devi tener conto che si tratta di un intervento chirurgico ma non comporta rischi particolari se non quelli di una qualunque operazione quindi le ferite dovranno essere pulite e controllate per evitare infezioni, controlla che non si formino coaguli di sangue vicino alle stesse ed eventuali complicanze da anestesia.

Fonti| Policlinico Sant’Orsola, Policlinico Gemelli 

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