Sarcoma di Ewing, allo studio nuovi farmaci per migliorare la vita degli adolescenti malati

Il sarcoma di Ewing colpisce le ossa e i tessuti molli e quando forma delle metastasi diventa spesso incurabile. Lo studio italiano dà speranza proprio sulla scoperta di nuove terapie che permettano non solo di contrastare la malattia, ma anche di migliorare la qualità di vita del paziente riducendo gli effetti collaterali delle cure tradizionali.
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Giulia Dallagiovanna 6 Giugno 2020
* ultima modifica il 23/09/2020

Quando pensi ai tumori, ti riferisci soprattutto a quelli che affliggono persone adulte e magari anziane. Ma anche bambini e adolescenti possono caderne vittima. E purtroppo, le patologie non sempre si rivelano curabili con i mezzi che oggi abbiamo a disposizione. Tra queste rientra ad esempio il sarcoma di Ewing, una neoplasia che colpisce le ossa e i tessuti molli, ma può arrivare anche a provocare metastasi in diverse zone del corpo. E arrivati a questo stadio, non sono pochi i pazienti che non rispondono più alle cure e che rischiano di non sopravvivere oltre i 5 anni dalla diagnosi. Una buona notizia arriva però da uno studio italiano, presentato al congresso annuale dell'American Society of Clinical Oncology: due terapie sperimentate nell'ambito della stessa ricerca si sono dimostrate efficaci per ridurre i cicli di chemio e per prevenire possibili recidive.

Il lavoro è frutto della collaborazione tra l’Associazione Italiana Ematologia e Oncologia Pediatrica (Aieop) e l’Italian Sarcoma Group (ISG) ed è arrivato alla fase 2, dunque serve ancora un po' di tempo prima di poter arrivare a una terapia validata e utilizzabile su larga scala. In ogni caso, si tratta di un progresso importante, soprattutto per la qualità di vita dei malati oncologici.

Il nuovo mix di farmaci

Sono stati coinvolti 150 pazienti provenienti da 14 centri italiani e che in media avevano 15 anni di età. Tutti soffrivano di un sarcoma di Ewing già metastatizzato. Di norma, questa condizione viene definita "ad alto rischio" perché è molto difficile che i trattamenti a cui si deve ricorrere abbiano davvero effetto contro la malattia. Per questo motivo il team di ricerca ha provato a sperimentare l'utilizzo di due farmaci in combinazione, temozolomide e irinotecan (abbreviati in TEMIRI). I risultati fanno ben sperare: nel 60% dei casi i pazienti hanno risposto alle cure dopo soli due cicli e soprattutto gli effetti collaterali sono stati tollerabili.

L'idea quindi è quella di capire se sia possibile alternare questo approccio alla chemioterapia, le cui conseguenze sul resto dell'organismo sono talvolta così pesanti che è necessario un lungo periodo di pausa tra un ciclo e l'altro.

La terapia di mantenimento

La seconda parte dello studio è invece stata dedicata all'individuazione di una terapia di mantenimento, che consentisse di ridurre il rischio di recidive, purtroppo molto frequenti in casi come questi. Si è pensato di sperimentare una chemioterapia metronomica, che si basa sull'idea di somministrare farmaci in dosi più tollerabili ma aumentando la frequenza di assunzione. Nello specifico, è stata elaborata una terapia quotidiana o da prendere due o tre volte a settimana.

L'aspetto più importante è che gli effetti collaterali delle terapie sono stati tollerabili

I medicinali sono il ciclofosfamide e il celecoxib e possono essere assunti per bocca. I pazienti l'hanno seguita per 6 mesi, dimostrando di gestire meglio gli effetti collaterali e le ripercussioni sulla qualità della loro vita. Sembra inoltre che abbia aumentato il tempo di sopravvivenza libero da progressione.

I risultati

Purtroppo quando si affrontano malattie di questo tipo l'individuazione di una cura definitiva non è per niente immediata. Ecco perché è già molto importante sapere che allo studio vi sono terapie che permettono di migliorare la vita del malato. Per risultati più concreti rispetto all'efficacia dei farmaci contro il tumore bisognerà però aspettare ulteriori studi e verifiche.

Fonte| "Maintenance therapy with oral cyclophosphamide plus celecoxib in patients with metastatic Ewing sarcoma: Results of the Italian Sarcoma Group/AIEOP EW-2 study", pubblicato sul Journal of Clinical Oncology, il 25 maggio 2020

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