Scala il versante italiano del Cervino all’età di 11 anni: Federico realizza il suo sogno del cassetto

Due anni di scalate e ferrate con l’obiettivo, un giorno, di scalare il Cervino, proprio come aveva già fatto un suo coetaneo scozzese, amante della montagna. Federico Tomasi, 11 anni, ha realizzato il suo sogno e ha scalato in 4 ore scarse il versante italiano del monte Cervino.
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Gaia Cortese 17 Settembre 2021

Non c’è bambino che non abbia un sogno nel cassetto. I più gettonati? Diventare un astronauta, fare il vigile del  fuoco, giocare nella Nazionale di calcio, prendersi cura degli animali in difficoltà. Il sogno del cassetto di Federico Tomasi, 11 anni, era quello di scalare il versante italiano del Cervino. E ci è riuscito.

Federico vive a Beinasco, comune nell’hinterland della città di Torino, e frequenta la seconda media. Il primo giorno di scuola però Federico era assente perché doveva realizzare il suo sogno: conquistare la vetta del Cervino.

"Ho avuto paura di non farcela, ma la guida mi ha aiutato a trovare il mio passo".

Così, lo scorso 14 settembre, accompagnato dalla guida alpina trentina Matteo Faletti, Federico è partito alle 8.30 da Plan Maison in Valle d’Aosta per poi dormire alla Capanna Carrel a quota 3.835 metri, senza riscaldamento, La mattina del 15 settembre è partito alle 3,15 di mattina direzione vetta del Cervino, 4.478 metri di altitudine, dove è arrivato in sole 4 ore.

Federico è riuscito nell'impresa, uguagliando il record del coetaneo scozzese Jules Molyneaux, che è riuscito a salire i 4.478 metri del Cervino, passando per il versante svizzero. Ed era stato proprio il giovane alpinista scozzese a ispirare Federico due anni fa: "Se ce la fa lui voglio provare anche io", ha pensato.

Federico si è allenato a lungo per questa impresa, perché le idee le ha avute sempre chiare, fin dal momento in cui aveva promesso al papà che prima o poi avrebbe scalato sia il Monviso che il Cervino.

E mentre il padre lo aspettava con ansia, duemila metri più in basso con lo sguardo fisso sulla montagna, Federico ha scalato due ore nel buio più completo, affidandosi a una torcia in testa e muovendosi una temperatura di tre gradi sotto zero.

Sorpreso e soddisfatto è stata anche la guida alpina che ha condotto questo coraggioso ragazzino in vetta al monte Cervino: "Federico è stato molto bravo, era così impegnato in quel che stava facendo, avevo temuto risentisse della quota o della grande fatica ma non è stato così – ha poi raccontato Matteo Faletti -. C'è gente che si allena una vita per farlo, non è per tutti. Ma ha dimostrato testa e impegno, insieme con la preparazione, è stato bravo. Anche la fortuna che il tempo è stato clemente e la giornata d'aiuto".