Alla prima apparenza sembra un gioco da bambini. Non solo non lo è (provaci e capirai quanto possa essere complicato), ma è a tutti gli effetti un vero e proprio sport. Per praticare lo skimboard non hai necessariamente bisogno delle onde dell'oceano, perché puoi fare surf praticamente a riva (ebbene sì, pupi praticarlo anche a Gabicce Mare o a Riccione). Un po’ surf, un po’ skate, lo skimboard consiste nello sfruttare il fenomeno dell’aquaplaning per raggiungere l'onda che si infrange a riva, naturalmente, mantenendo l'equilibrio sulla tavola.
Originario della California (impossibile immaginare un altro posto), lo skimboard ha iniziato ad essere praticato già intorno al 1920, quando alcuni bagnini di Laguna Beach iniziarono a scivolare per puro divertimento sulla battigia utilizzando larghe tavole di compensato. Ma è negli anni Settanta che le prime tavole da skimboard iniziano ad essere commercializzate: sono realizzate in vetroresina e acquistano presto una forma affusolata molto simile a quella delle più tradizionali tavole da surf. Nel ‘76 nasce la Victoria Skimboards, la prima azienda produttrice di tavole dedicate a questo sport, e ne mantiene il “monopolio” per almeno una trentina di anni, prima che altre aziende dimostrino interesse per questa disciplina.
Oggi lo skimboard è diventato una disciplina sportiva a tutti gli effetti, con tanto di competizioni ed eventi dedicati, come per esempio lo United Skimboard Tour, il campionato che vede la partecipazione dei più bravi skimboarders professionisti di tutto il mondo.
Nello skimboard esistono due stili principali: il wave rinding e il flatland. Vediamo di cosa si tratta.
Il wave rinding consiste nel raggiungere l’onda sfruttando la risacca, per poi surfarla. In Italia non ci sono spot con onde alte in prossimità della spiaggia, pertanto rimane lo stile meno praticato e comunque più impegnativo.
Il flatland, al contrario, è molto più accessibile. Consiste nello scivolare con la tavola di legno o vetroresina sulla battigia compiendo anche alcuni tricks simili a quelli che si fanno sullo skateboard, come ad esempio il salto (ollie) o la rotazione della tavola (pop shove.it).
Malgrado quello che potresti pensare, questo stile è quello più praticato, in particolare dai principianti che devono ancora prendere confidenza con la tavola. Per il flatland si utilizza normalmente una tavola molto sottile da scegliere in base al peso, all’altezza e alle abilità della persona.
Nello skimboard contano molto la flessibilità e l'equilibrio. Se non altro, sono due capacità che allenerai moltissimi praticando questo sport. Ad ogni modo, per iniziare, devi tenere in mano la tavola nel modo corretto. Se sei destro terrai la parte superiore o punta della tavola (nose) con la mano sinistra e la parte posteriore o coda (tail) con la destra. Lancia la tavola sull'acqua radente al suolo e saltaci sopra con entrambi i piedi.
Mantieni sempre il baricentro più basso possibile, cerca di essere flessibile e di ammortizzare con le gambe. Ricordati di partire sicuro e con il peso in avanti. Per non scivolare troppo sulla tavola puoi usare la paraffina, una speciale cera (wax) utilizzata dai surfisti per creare più aderenza sulla superficie della tavola.
Come detto poc'anzi, lo skimboard, nello stile flatland è praticabile un po' ovunque, anche in piena riviera romagnola. Se invece vuoi provare lo stile wave rinding e sei alla ricerca di onde più vigorose, in Italia ci sono alcuni spot che garantiscono ore di puro divertimento; fra queste San Giovanni di Sinis, il Poetto e Geremeas in Sardegna, Chiavari, Sestri Levante, Varazze e Savona in Liguria, Ladispoli e Lido di Ostia nel Lazio.