Il nome spondiloartrosi è forse poco conosciuto, così come lo è "spondilodiscoartrosi", tuttavia la patologia è piuttosto diffusa e conosciuta e si tratta di una malattia degenerativa che va a colpire i dischi intervertebrali. Essendo indeboliti i dischi non riescono più a svolgere la loro funzione che è quella di ammortizzare i movimenti che compie il nostro corpo. In altre parole, è una forma di artrosi.
In base a quale zona della colonna vertebrale colpisce possiamo suddividere la spondiloartrosi in varie tipologie:
La malattia può essere asintomatica o presentare sintomi come:
Se ignorati o non curati in tempo, i sintomi possono aggravarsi e diventare fonte di difficoltà di movimento e avere un forte impatto anche sulla qualità della vita di tutti i giorni.
Ecco quali sono le cause e i fattori di rischio legati allo sviluppo di tale processo sono:
La prima parte del disco ad essere attaccata dalla spondiloartrosi è il nucleo polposo che si trova all’interno del disco intervertebrale e delle faccette articolari. Col tempo le cartilagini si disidratano perdendo la loro funzione e causando una generica minore capacità di reagire stimoli, urti e movimenti.
La spondiloartrosi è una patologia, come ti abbiamo anticipato, di tipo degenerativo quindi che con il tempo, in particolare se ignorata o non curata in modo adeguato, può creare seri problemi e dolore. Non è grave nel senso che si perde la vita ma è senza dubbio una patologia seria da curare con attenzione per poter mantenere il più possibile uno stile di vita attivo sia a livello fisico che sociale in modo tale da non avere anche ripercussioni a livello psicologico.
Come si effettua la diagnosi di spondiloartrosi? Il primo passo è un’anamnesi accurata seguita da un controllo obiettivo del medico sulla parte interessata in modo tale che possa controllare la presenza di deformazioni o dolori. Poi si procede sottoponendo il paziente ad esami di diagnostica per immagini come la Radiografia che individua modifiche alle ossa o agli spazi interdiscali.
L’approccio a questa patologia può essere di due tipologie: conservativo e chirurgico:
Non si può guarire completamente, tuttavia si possono mitigare i sintomi e tenere sotto controllo sia il dolore che la degenerazione.
Il consiglio per riposare bene ed evitare di appesantire eccessivamente la colonna vertebrale è quello di dormire in posizione reclinata, perché così facendo si crea un angolo tra le cosce e il tronco e la colonna vertebrale ha una pressione minore.
Fonte| College of Rheumatology