Stop alla cattura di mammiferi marini in mare, anche a scopo educativo: la proposta di legge in Russia

Un disegno di legge che, se approvato, potrebbe portare alla graduale chiusura di tutti i delfinari del territorio e alla libertà definitiva per i mammiferi marini che ogni anno vengono catturati a centinaia per essere venduti alla Cina.
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Sara Del Dot 10 Marzo 2021

Balene, delfini e orche che nuotano nei mari della Russia potrebbero finalmente avere trovato una via d’uscita definitiva dalle catture che da sempre subiscono per finire rinchiuse in delfinari e centri marini in cui esibirsi o essere osservati.

Svetlana Bessarab, una deputata della Duma di Stato della Federazione Russa, ha infatti avanzato una proposta di legge che vieterebbe la pratica di catturare e rinchiudere in cattività i mammiferi marini nei mari russi. Se approvato, il disegno di legge potrebbe pian piano portare alla chiusura dei delfinari nel Paese, dal momento che le strutture non avrebbero più rifornimenti di animali.

Al momento, infatti, nonostante gli acquisti da trafficanti siano stati vietati dalla legge, in Russia i delfinari rappresentano un’attrazione turistica fissa e i bracconieri arrivano comunque a vendere anche 100 animali all’anno per 2 milioni di dollari l’uno alla Cina.

Inoltre, secondo la deputata, si registra una situazione assurda per cui gli animali sequestrati a traffici illeciti vengono consegnati in custodia ai delfinari, dove rimangono nonostante le strutture non sempre siano attrezzate per la loro riabilitazione.

Greenpeace Russia sostiene il disegno di legge, forti anche del recente rilascio di orche e Beluga dalla prigione delle balene le cui immagini avevano fatto il giro del mondo. All’organizzazione ambientalista si è poi aggiunta Marine Connection, che ha anch’essa ricordato come nell’estate del 2018 erano stati catturati quasi 100 mammiferi marini a scopo di intrattenimento, per poi essere rinchiuse nella prigione delle balene in attesa di essere portati in Cina.