Torna la malaria in Usa dopo 20 anni: rischiamo anche in Italia?

I Cdc statunitensi hanno registrato 5 casi tra Florida e Texas: è la prima volta dall’ultima segnalazione, avvenuta nel 2003. Le infezioni sarebbero state tutte importate dopo viaggi in paesi dove la malaria è endemica ma il rischio di vedere queste malattie e quindi i loro vettori, ovvero le zanzare, anche alle nostre latitudini sta crescendo sempre di più, di pari passo con il cambiamento climatico. Alto rischio in Usa tanto quanto in Italia, finita al centro dell’ultima allerta degli Ecdc per numero di casi di malattie tropicali.
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Kevin Ben Alì Zinati 28 Giugno 2023
* ultima modifica il 28/06/2023

La malaria è tornata negli Stati Uniti. A più di 20 anni di distanza dall’ultimo caso, i Centri statunitensi per il controllo e la prevenzione delle malattie statunitensi hanno dato conferma di 5 persone contagiate con questa pericolosa malattia infettiva.

Quattro di queste sono state trovate positive nello Stato della Florida e uno in Texas e secondo i Cdc gli episodi non sarebbero correlati. Di certo c’è l’origine dell’infezione, importata dopo viaggi in paesi dove la malaria è endemica.

L'ultimo caso di malaria acquisito localmente negli Stati Uniti risaliva al 2003, quando erano addirittura 8 i casi confermati, tutti nella contea di Palm Beach, sempre in Florida.

La malaria, come sai, è trasmessa da un parassita che entra nel tuo organismo attraverso la puntura di una zanzara Anopheles, si riconosce per sintomi aspecifici come febbre, brividi, mal di testa, mialgie e affaticamento oltre a nausea, vomito e diarrea e purtroppo, può anche essere mortale.

Tutti i pazienti americani recentemente infettati, però, hanno ricevuto cure e stanno migliorando e nonostante il mini focolaio, hanno specificato i Cdcd, “il rischio di malaria acquisita localmente rimane estremamente basso negli Stati Uniti”. 

Le autorità statunitensi ora stanno setacciando i due Stati e le zone limitrofe per identificare eventuali altri casi e nel frattempo hanno rafforzato le misure di sorveglianza e controllo delle zanzare.

La Florida, per esempio, ha emanato un avviso per avvertire i cittadini delle contee di Sarasota e Manatee, e due colpite, per drenare l’acqua stagnante dove le zanzare possono riprodursi.

In Texas, invece, l’unico caso di infezione è stato registrato nella contea di Cameron e il dipartimento della salute ha dichiarato che finora non sono stati identificati altri casi.

Come ti dicevo prima, i casi di malaria registrati in questi giorni derivano fondamentalmente da persone che hanno viaggiato in paesi con trasmissione endemica della malattia: nel mondo ci sono 240 milioni di casi ogni anno, il 95% dei quali è in Africa.

Questo scenario però potrebbe presto cambiare. Anzi, già sta succedendo. E la colpa, come sai, è del cambiamento climatico, del graduale aumento delle temperature e delle ondate di calore, delle inondazioni sempre più gravi e delle estati che si allungano: tutti fattori, che sommati e mescolati insieme, stanno rapidamente creando le condizioni ideali per la sopravvivenza di queste zanzare invasive anche alle nostre latitudini.

Tanto negli Stati Uniti, dove la malaria a detta degli scienziati diventerà sempre più comune, quanto in Europa e quindi in Italia.

Qui la malaria non è del tutto nuova. Durante il XVI Congresso Nazionale Simit, Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali, tenutosi a Salerno nel 2022, era emerso infatti che i casi  sarebbero 650 all'anno e due su tre sarebbero verrebbero registrati al Nord, con un buon 10% delle diagnosi arrivate in ritardo.

La sua diffusione (e quindi i rischi) è tuttavia in aumento. L'ha confermato anche dagli Ecdc, secondo i quali anno dopo anno, il nostro Paese risulta sempre più invaso da zanzare e quindi dal rischio di numerosi virus e infezioni, dal virus del Nilo alla febbre gialla fino alla dengue (a Moncalieri, in provincia di Torino è stato recentemente confermato un caso) e, appunto alla malaria.

La fotografia della situazione italiana nel 2022 non ha lasciato spazio a dubbi: se non Europa sono stati segnalati 1.133 casi umani e 92 decessi di infezione da virus del Nilo – 1.112 acquisiti localmente in 11 Paesi – la maggior parte sono stati registrati in Italia. Siamo stati infatti il primo per numero di infezioni contratte, con 723 casi segnalati localmente.

Fonte | Cdc

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