Trattano 4 ragazzi con protesi stampate in 3D e completamente riassorbibili: a Firenze i primi interventi in Europa

All’ospedale Meyer di Firenze, per la prima volta in Europa, è stata utilizzata una protesi sternale completamente riassorbibile e stampata in 3D per trattare 4 adolescenti affetti dal cosiddetto “petto escavato”: una malformazione della gabbia toracica che crea una depressione della parete anteriore.
Entra nel nuovo canale WhatsApp di Ohga
Kevin Ben Alì Zinati 16 Gennaio 2024
* ultima modifica il 16/01/2024

Hai mai sentito parlare del cosiddetto “petto escavato”?

Probabilmente ne hai visto qualche esempio nel corso della tua vita: si tratta di quella malformazione della gabbia toracica che crea una sorta di depressione, una rientranza della parete anteriore.

Di solito non comporta disturbi funzionali e rappresenta più che altro un difetto estetico impattante, con ricadute psicologiche specialmente nell’età dello sviluppo.

Oggi comunque abbiamo un rimedio, ovvero una protesi stampata in 3D e realizzata con un materiale completamente riassorbibile.

Questo nuovo dispositivo medico funziona e la conferma arriva dall’ospedale pediatrico Meyer di Firenze, dove negli ultimi mesi sono stati trattati con successo ben 4 adolescenti affetti dal petto escavato.

Si tratta della prima volta in Europa che viene utilizzata una protesi sternale completamente riassorbibile e l’ottimo risultato ottenuto da questa esperienza sta aprendo la strada per l’utilizzo della stessa tecnica di stampa 3D anche per altre patologie, come i tumori della parete toracica.

Per ciascuno dei pazienti trattati, la protesi è stata stampata in 3D con un particolare materiale, lo stesso alla base del filo da sutura riassorbibile (polycapro-lattone).

Su questa sorta di “impalcatura 3D” realizzata in materiale riassorbibile – che con il tempo si dissolve nell’organismo, finendo poi per essere espulso – sono state applicate cellule adipose precedentemente prelevate dalla coscia di ogni singolo ragazzo.

Ogni intervento è durato meno di 3 ore e i giovani, dimessi in seconda giornata post-operatoria, sono tornati alla propria vita in meno di una settimana: senza complicazioni post-operatorie inaspettate e senza più impatto estetico causato dalla malformazione.

I medici fiorentini hanno fatto sapere che i 4 casi sono stati inseriti in un trial che utilizza lo stesso dispositivo testato anche in un trial su pazienti adulti presso il Princess Alexandra Hospital di Brisbane, in Australia.

“Abbiamo cominciato a lavorare al futuro della chirurgia ricostruttiva: questo è un ulteriore, grandissimo, passo in avanti perché al Meyer, adesso la stampa 3D viene usata per la realizzazione di protesi che si integrano completamente nell’organismo, e non solo per stampare modelli preparatori o protesi 3D classiche – ha spiegato il dottor Flavio Facchini, specialista in Chirurgia Plastica e Ricostruttiva – L’utilizzo di protesi 3D riassorbibili ha per i nostri piccoli pazienti tantissimi vantaggi: gli interventi sono meno invasivi e negli organismi non rimangono corpi estranei, riducendo i rischi di rigetto ed infezioni. In un futuro prossimo contiamo di poter utilizzare la stessa tecnica anche per la chirurgia di altre patologie, come la sindrome di Poland, i difetti della parete toracica anteriore e i tumori di quell’area”.

Fonte | Ospedale Pediatrico Meyer

Le informazioni fornite su www.ohga.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.