Potremmo aver scoperto la “chiave” per contrastare il tumore al seno e, forse, anche prevenirlo

Un nuovo studio pubblicato su Nature ha puntato i riflettori sulla proteina Mre11, potenzialmente capace di agire attraverso un processo infiammatorio per attivare le difese immunitarie, riconoscere ed eliminare le cellule tumorali danneggiate. Non solo: questa proteina potrebbe anche accendere una forma specializzata di morte cellulare chiamata necroptosi, in grado di individuare con un certo anticipo le cellule del tumore.
Entra nel nuovo canale WhatsApp di Ohga
Kevin Ben Alì Zinati 11 Gennaio 2024
* ultima modifica il 11/01/2024

C’è una proteina che potrebbe rintracciare le cellule del tumore al seno dentro a un organismo, colpirle e distruggerle impedendo alla malattia di dilagare.

C’è un modo, insomma, in cui potremmo contrastare quella che è tra le neoplasie più frequenti al mondo, sicuramente in Italia dove ogni anno fa registrare più di 50mila nuove diagnosi.

Non solo: lo studio coordinato dall'Università americana del North Carolina a Chapel Hill e appena pubblicato su Nature potrebbe aver trovato la chiave anche per prevenire questo tumore.

Per capire il ruolo e le potenzialità della proteina Mre11, bisogna fare un passo indietro riflettendo su cosa viene quando una cellula tumorale si divide.

Sì, perché durante questo processo di riproduzione, le cellule riportano dei danni importanti al proprio Dna che le rendono dei veri bersagli per l’organismo e il suo “sensore” chiamato cGAS.

Un enzima, cioè, in grado di innescare una risposta infiammatoria da parte del sistema immunitario per eliminarle.

Il punto, però, è che i tumori riescono a eludere il rilevamento da parte delle difese dell’organismo. Una precedente ricerca aveva scoperto che questo sensore verrebbe sostanzialmente rinchiuso dentro una “gabbia” e spedito in uno uno stato di spegnimento in modo da impedirgli di scatenare risposte infiammatorie, a meno che non sia assolutamente necessario.

Il sensore cGas resta dunque incapace di svolgere il proprio compito di riconoscere il DNA delle cellule tumorali a meno che non venga liberato da qualche "chiave".

Ed è qui che entra in gioco la proteina Mre11 che, come hanno potuto osservare, è in grado di sciogliere le “catena” che tengono bloccato il sensore liberandolo e permettendogli di svolgere la sua azione di difesa.

Le prospettive dello studio, tuttavia, non aprono la strada solamente a un potenziale trattamento contro il tumore al seno ma sembrano far presagire anche la possibilità di pensare a una forma di prevenzione.

Studiando approfonditamente la proteina Mre11 e il sensore cGAs, i ricercatori hanno scoperto che quando interagiscono tra di loro, questi due elementi possono dare il via a una forma specializzata di morte cellulare chiamata necroptosi.

A differenza di altre forme di morte cellulare, la necroptosi innesca anche la risposta infiammatoria attivando il sistema immunitario che riesce così a individuare con un certo anticipo le cellule tumorali o quelle che stanno per diventare tali.

Fonte | "MRE11 liberates cGAS from nucleosome sequestration during tumorigenesis" pubblicata il 10 gennaio 2024 sulla rivista Nature

Le informazioni fornite su www.ohga.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.