Se un passo dopo l’altro si arriva alla fine di una maratona, allo stesso modo la ricerca può arrivare a sviluppare terapie sempre più efficaci e personalizzate per trattare il tumore del polmone.
Sai bene che si tratta di una neoplasia molto aggressiva e diffusa: rappresenta la prima causa di morte per cancro ed è responsabile di quasi un terzo dei decessi per malattie oncologiche.
Ad oggi i progressi scientifici sono stati enormi ma le opzioni terapeutiche sono purtroppo ancora limitate.
Un deciso ed importante passo in avanti, però, arriva da uno studio messo a punto dall’Istituto di Tecnologie Biomediche del Consiglio Nazionale delle Ricerche di Pisa che, grazie a un'innovativa metodologia di indagine, è riuscito ad individuare un nuovo trattamento farmacologico risultato molto efficace contro la patologia in studi preclinici condotti sui topi.
Attraverso la trascrittomica ad alta risoluzione, una tecnica basata sul sequenziamento del RNA su una singola cellula, i ricercatori italiani sono infatti riusciti ad individuare l’intero trascrittoma, ovvero il corredo di RNA presente in ciascuna cellula del tumore polmonare.
Così hanno scoperto una sottopopolazione di cellule tumorali caratterizzate dal gene K-RAS mutato.
Si tratta di un sottotipo molecolare che interessa il 10-30% dei pazienti colpiti da un tumore polmonare a non-piccole cellule e finora è stata considerata una condizione intrattabile dal momento che non sono state ancora approvate terapie farmacologiche efficaci.
Come hanno spiegato sulla rivista Communications Biology, individuando i marcatori genici che identificano le cellule tumorali presenti nelle neoplasie causati dalle mutazioni nell’oncogene K-RAS, hanno potuto attaccarle con un nuovo farmaco.
Che, spiegano, si è dimostrato in grado di contrastare in modo mirato e preciso questo gene riducendo la crescita del tumore al polmone.
Sebbene testato sui topi, gli scienziati hanno spiegato che si tratta di un passo molto importante perché il nuovo trattamento, se validato, potrebbe rappresentare una valida alternativa alla chemioterapia generalizzata.
Oggi, infatti, moltissimi pazienti vengono sottoposti a trattamenti chemioterapici generalizzati che, seppur rivolti contro le cellule cancerose, non sono in grado di colpirle in modo mirato e il risultato, come puoi immaginare, è una serie di danni alle cellule sane.
La prospettiva aperta dallo studio porterebbe proprio al contrario: trattare questo sottotipo di cellule tumorali con un farmaco mirato. Una terapia sempre più personalizzata sulle necessità del paziente.
Fonte | "Identification of a targetable KRAS-mutant epithelial population in non-small cell lung cancer" pubblicata il 14 aprile 2021 sulla rivista Communications Biology