Tumori, in Italia c’è ancora chi è costretto a “fuggire” per curarsi: quali sono le Regioni meno efficienti

Dalla quinta indagine nazionale sullo stato di attuazione delle Reti oncologiche regionali (Ror), appena pubblicata da Agenas, emerge che Calabria, Molise, Sardegna, Umbria, Basilicata e Abruzzo sono le Regioni con i livelli di presa in carico meno efficienti: i pazienti oncologici residenti in queste regioni sono quelli più spesso costretti a spostarsi in altre Regioni per curarsi. Ecco tutti i dati del report sullo stato delle prestazioni oncologiche nelle diverse Regioni d’Italia.
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Maria Teresa Gasbarrone 14 Dicembre 2023
* ultima modifica il 14/12/2023

I pazienti oncologici meno soddisfatti dell'assistenza sanitaria offerta dalla propria regione? Sono quelli di Calabria, Molise, Sardegna, Umbria, Basilicata e Abruzzo. In ripresa, dopo una profonda riorganizzazione della propria rete regionale oncologica, Campania, Puglia, Sicilia, Marche, la provincia di Trento e quella di Bolzano. Buoni risultati mostrano invece Toscana, Emilia-Romagna, Piemonte/Valle d’Aosta e Veneto, ma le migliori performance le ottengono i centri oncologici di Lazio, Lombardia e Friuli Venezia Giulia.

È quanto emerge dalla quinta indagine nazionale sullo stato di attuazione delle Reti oncologiche regionali (Ror), condotta da Agenas (l'Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali) nel 2023, che ha analizzato i risultati del monitoraggio effettuato nel 2022.

Costretti a "fuggire" per curarsi

I dati di questo report restituiscono un quadro preoccupante pre lo stato della sanità italiana, in questo caso specifico, per quanto riguarda le prestazioni di tipo oncologico.

Essendo quello italiano un sistema sanitario nazionale, dovrebbero essere riconosciute a tutti i cittadini in tutto il Paese gli stessi diritti e soprattutto l'accesso alle stesse possibilità di cura, almeno per quanto riguarda tutte quelle prestazioni che rientrano nei Lea, i livelli essenziali di assistenza, ovvero tutte " le prestazioni e i servizi che il Servizio sanitario nazionale (SSN) è tenuto a fornire a tutti i cittadini, gratuitamente o dietro pagamento di una quota di partecipazione (ticket), con le risorse pubbliche raccolte attraverso la fiscalità generale (tasse)".

Eppure, i dati contraddicono questo principio: lo dimostrano diversi fenomeni, in primis l'alto indice di fuga verso altre Regioni registrato tra i pazienti del Sud, soprattutto di Calabria, Molise, Sardegna, Umbria, Basilicata e Abruzzo.

Ancora disparità tra Nord e Sud

Nello specifico, le Regioni dalle quali di ”fugge” di più, di fatto quelle con la peggiore presa in carico, sono Calabria, Basilicata e Molise. Sono invece quattro le Regioni che storicamente continuano ad avere una performance organizzativa elevata con esiti di eccellenza, ovvero Toscana, Emilia Romagna, Valle d‘Aosta-Piemonte e Veneto, seguiti da Friuli Venezia Giulia. Rientrano tra le Regioni più attrattive anche Lazio e la Lombardia, nonostante non abbiano ancora un'organizzazione di rete strutturata, rientrano tra le Regioni più attrattive per l'ottima qualità di alcuni centri.

Nello specifico, le Regioni del Nord sono le più attrattive per i tumori della mammella, polmone e prostata, le Regioni del Centro lo sono invece per il tumore del colon-retto e quelli ginecologici. Più in generale, il flusso migratorio è tendenzialmente diretto da Sud a Nord.

Ma anche altri dati sono altrettanto preoccupanti: il gap tra settentrione e meridione si fa sentire anche per le prestazioni di chemioterapia e radioterapia: i pazienti del Centro-Nord trovano entro i 60 minuti dalla propria abitazione, accesso alle cure di alta specialità anche in aree oro-geograficamente meno accessibili; viceversa, quelli delle regioni del Sud e delle Isole sono costretti a spostarsi di più per raggiungere il luogo di cura, con una mobilità intraregionale più marcata.

Fonte | Agenas;

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