Tumori nel 2019: in Italia calano i nuovi casi, 2000 in meno rispetto al 2018

Migliorano le terapie e i programmi di prevenzione consentono di diagnosticare un tumore nella fase ancora iniziale. La conseguenza è che ci si ammala di meno e aumentano le possibilità di guarire. Un trend confermato dai dati presentati oggi dall’Aiom al Ministero della Salute, con il report “I numeri del cancro in Italia 2019”.
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Gaia Cortese 24 Settembre 2019
* ultima modifica il 22/09/2020

Aumenta la possibilità di guarire e diminuisce il rischio di ammalarti (sempre grazie alla prevenzione). Sono risultati confortanti quelli presentati oggi dal censimento ufficiale dell’Aiom (Associazione Italiana di Oncologia Medica) al Ministero della Salute, una fotografia della situazione attuale e di quella che potrebbe delinearsi in futuro.

Secondo i dati raccolti nel report “I numeri del cancro in Italia 2019”, in questa nona edizione, in Italia i nuovi casi di tumore nel nostro Paese tendono a diminuire. Nel 2019 sono stimate 371mila diagnosi (196mila uomini e 175mila donne), duemila in meno rispetto al 2018.

Le 5 forme tumorali più frequenti sono quelle della mammella (53.500 casi nel 2019), del colon-retto (49.000 casi), del polmone (42.500 casi), della prostata (37.000 casi) e della vescica (29.700 casi). Sono in calo le neoplasie del colon-retto, dello stomaco, del fegato e della prostata e, solo negli uomini, i tumori del polmone.

"L'incidenza delle neoplasie è in riduzione in entrambi i generi – ha affermato Stefania Gori, Presidente dell'Aiom -. Il tumore del seno si conferma il più frequente, in crescita soprattutto nel Centro-Nord per l'estensione dei programmi di screening e della popolazione target (da 50-69 anni a 45-74). Quest'ultimo però non costituisce un fenomeno negativo, perché vengono individuati in fase iniziale e con alte probabilità di guarigione molti tumori che, senza lo screening, sarebbero stati scoperti in stadio avanzato".

Aumenta poi la sopravvivenza dei pazienti: il 63% delle donne e il 54% degli uomini sono vivi a 5 anni dalla diagnosi. Dopo il cosiddetto follow up, infatti, almeno un paziente su quattro può considerarsi finalmente guarito e può tornare ad avere le stesse aspettative di vita di una persona che non è mai stata colpita da un tumore.

I dati presentati dal censimento non sono solo il risultato del lavoro dell'Aiom, ma anche dell'Associazione Italiana Registri Tumori (Airtum), della Fondazione Aiom, di Passi (Progressi delle Aziende Sanitarie per la Salute in Italia), di Passi d'Argento e della Società Italiana di Anatomia Patologica e di Citologia Diagnostica (Siapec-Iap).

Fonte | Associazione Italiana di Oncologia Medica

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