Un dispositivo ultrasottile e gonfiabile nella colonna vertebrale: è il futuro per curare il dolore cronico alla schiena

Sviluppato da un gruppo di ricercatori dell’Università di Cambridge, è largo quanto un capello umano e può essere arrotolato in un minuscolo cilindro, inserito in un ago e impiantato nello spazio epidurale della colonna vertebrale. Una volta posizionato, viene gonfiato con acqua o aria fino ad coprire un’ampia sezione del midollo spinale per inviare piccole correnti elettriche al midollo spinale e interrompere i segnali di dolore al cervello.
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Kevin Ben Alì Zinati 7 Luglio 2021
* ultima modifica il 14/09/2021

Per alcuni è una condizione temporanea e gestibile attraverso i farmaci, per altri, invece, è un compagno di vita che una volta stabilitosi nel corpo non se ne va più. Sto parlando del dolore cronico, quello causato da malattie irrisolte o lesioni gravi per esempio alle gambe o alla schiena.

In molte occasioni gli antidolorifici possono aiutare a tenere sotto controllo questa sensazione ma alla lunga anche la loro azione lenitiva può venir meno, impattando pesantemente sulla qualità di vita di un paziente.

Al punto che per alcuni il dolore diventa davvero debilitante. Pensa che nel Regno Unito il mal di schiena è la principale causa di disabilità mentre, negli Stati Uniti, i Cdc hanno calcolato che almeno un americano su 12 soffre di un mal di schiena che non risponde ai trattamenti a base di antinfiammatori non steroidei o di oppioidi.

Devi sapere che oggi esistono soluzioni efficaci, come la stimolazione del midollo spinale. Nonostante gli ottimi risultati, però, è ancora un’opzione terapeutica limitata con solo 50mila procedure eseguite in tutto il mondo ogni anno.

Ecco quindi che l’approccio messo a punto da un gruppo di ricercatori dell’Università di Cambridge e descritto sulla rivista Science Advances può suonare davvero come una rivoluzione. A partire dall’innovazione tecnologica che lo contraddistingue.

Sì, perché gli scienziati hanno ideato un dispositivo gonfiabile e iniettabile direttamente nella colonna vertebrale per trattare le forme più gravi di dolore senza la necessità di interventi chirurgici invasivi.

Il dispositivo gonfiabile e iniettabile sviluppato dai ricercatori inglesi. Photo credit: Università di Cambridge.

Si tratta di un congegno minuscolo, largo quanto un capello umano che può essere arrotolato in un minuscolo cilindro, inserito in un ago e impiantato nello spazio epidurale della colonna vertebrale.

Una volta posizionato, viene gonfiato con acqua o aria fino ad aprirsi ed estendersi coprendo un'ampia sezione del midollo spinale. Attraverso poi il collegamento a un generatore di impulsi, i suoi elettrodi ultrasottili inviano piccole correnti elettriche al midollo spinale che interrompono i segnali di dolore al cervello.

Il dispositivo è stato collaudato prima in vitro e poi su un modello di cadavere umano e ora è in attesa di iniziare i test sui pazienti ma nella comunità scientifica e medica sembra aver già promesso un netto cambio di rotta nei trattamenti del dolore.

Le diverse alternative terapeutiche ad oggi note e utilizzate, infatti, presentano dei limiti intrinseci.

Il dispositivo generalmente più impiegato, per esempio, è un apparecchio a paletta che benché copra un'ampia area del midollo spinale è ingombrante e necessita un intervento chirurgico invasivo in anestesia generale. L’altra tipologia, invece può essere impiantata con un ago con il paziente sotto anestesia locale ma copre un'area più piccola ed è clinicamente meno efficace.

Quello messo a punto dai ricercatori di Cambridge invece ha uno spessore di soli 60 micron, ovvero 0,006 centimetri, abbastanza sottile dunque da poter essere arrotolato e inserito in un ago per l’impianto. Capisci, dunque, che si contraddistingue per l'invasività ridottissima.

Fonte | "Electronics with shape actuation for minimally invasive spinal cord stimulation" pubblicato il 25 giugno 2021 sulla rivista Science Advances

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