Un farmaco per l’Alzheimer a base di pappa reale? La ricerca studia le proprietà della gelatina delle api

La royalactin, una proteina contenuta nella pappa reale, è in grado di stimolare le cellule staminali a rinnovarsi. Se si riuscisse a ottenere una medicina, un organismo potrebbe diventare capace di curare da solo ferite e lesioni muscolari, ma anche di ritardare l’invecchiamento e l’insorgere di malattie neurodegenerative.
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Giulia Dallagiovanna 27 Gennaio 2019
* ultima modifica il 06/11/2020

La pappa reale rende i tuoi capelli più forti, ha un effetto anti-invecchiamento sulla pelle e aiuta il sistema immunitario. Ma fino a oggi, nessuno sapeva spiegare con certezza il motivo. I ricercatori dell'Università di Stanford, in California, lo hanno scoperto. Ma i risultati del loro studio non servono tanto alle aziende di prodotti di bellezza, quanto alla ricerca contro l'Alzheimer.

Prima di entrare più nel dettaglio, però, è meglio fare chiarezza su cosa sia di preciso la pappa reale. Non ha infatti nulla a che fare con il miele, ma è una sostanza gelatinosa prodotta dalla secrezione delle api operaie. Il suo nome lo deve al fatto che serve proprio a nutrire quelle larve, destinate a diventare api regine.

Un superfood, dunque. Ma perché proprio la pappa reale? È a questo punto che arriva la svolta. All'interno di questa gelatina, è presente una proteina, chiamata royalactin, in grado di aumentare la capacità delle cellule staminali di rinnovarsi. In sostanza, grazie alla royalactin, un organismo riesce a produrre un numero maggiore di cellule staminali che può usare per riparare se stesso.

Tradotto per gli esseri umani: il tuo corpo potrebbe diventare in grado di guarire da solo ferite e lesioni ai muscoli e di attivarsi per rinnovare le cellule celebrali, ritardando l'insorgere di malattie neurodegenerative.

La pappa reale può allungare la vita media di topi e piccoli animali

A Stanford avevano già scoperto che la pappa reale poteva allungare la vita media di piccoli animali come vermi e topi. La domanda successiva era, di conseguenza, scontata: potrebbe avere un effetto simile anche sugli esseri umani? E se la risposta era sotto gli occhi di tutti, essendo già conosciute le sue proprietà anti-age, la ragione è stata compresa solo grazie a questa ultima ricerca.

Il tuo corpo peraltro conosce già una proteina simile alla royalactin. Quando sei ancora un embrione, immagazzini moltissima di quella che gli autori dello studio hanno chiamato "regina". È in questo modo che fornisci nutrimento alle cellule che ti permetteranno di svilupparti.

Ora, il prossimo passo della ricerca sarà capire se in laboratorio si possa creare un farmaco che imiti le capacità della pappa reale. Se questa medicina dovesse davvero esistere un giorno, forse si potrebbe dire di aver finalmente trovato una cura contro l'Alzheimer.

Fonte| "Honey bee Royalactin unlocks conserved pluripotency pathway in mammals" pubblicato su Nature il 4 Dicembre 2018

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