
Quando immagini una città, cosa ti viene in mente? Probabilmente una distesa di edifici, attraversata da una rete di strade trafficate e dove i pedoni sono confinati sui marciapiedi. È il tuo stereotipo di spazio urbano, perché è quello al quale sei sempre stato abituato. Ma ogni auto che si muove emette polveri sottili e ozono, che alla fine respiri tu. E ogni colata di cemento è uno spazio verde in meno, che potrebbe contribuire a ridurre l'inquinamento. E alla fine, quell'aria, la respiri tu. Si potrebbe discutere riguardo tantissime questioni che ruotano attorno al tema di smog ed emissioni, ma alla fine la domanda che conta è una sola: cosa vuoi che entri nei tuoi polmoni?
In Europa, le aree urbane stanno mutando. A Valencia l'antico letto del fiume che trasformava la città è diventato un giardino lungo 10 chilometri. Oslo punta a ridurre del 50% le emissioni di anidride carbonica entro il 2020. Da città delle miniere di carbone, Essen si è trasformata in capitale green della regione tedesca della quale fa parte, la Renania-Westfalia, grazie a più di 360 chilometri di piste ciclabili e un sistema che permette il recupero dell'acqua piovana prevenendo inondazioni e alimentando nuovi spazi verdi.
E in Italia? I dati Istat riferiti al 2017 ci informano che i parchi, gli orti urbani e le aree verdi nella città stanno aumentando. Allo stesso tempo, molti comuni stanno applicando divieti di circolazione sempre più severi nei confronti di veicoli inquinanti. Da poco a Milano è attiva l'Area B, una zona a traffico limitato che comprende quasi tutto il territorio cittadino. E le aziende produttrici di automobili, dal canto loro, stanno guardando all'innovazione in modo sempre più ecosostenibile.
Ma anche tu sei chiamato a dare il tuo contributo. Preferendo comprare una macchina elettrica al posto di un modello inquinante. E ancor più, ogni volta che scegli di sfruttare i mezzi pubblici o spostarti in bicicletta, partecipando alla trasformazione della tua città. Così facendo stai migliorando l'aria che tu stesso respiri.