In Cile, una parte del deserto di Atacama sta sprofondando come effetto dell'attività estrattiva legata alla coltivazione di litio per le batterie elettriche. Questi i risultati di uno studio che ha sfruttato le rilevazioni satellitari per studiare e monitorare deformazioni del suolo indotte da vari fenomeni tra cui attività tettonica, vulcanica e antropica. Lo sprofondamento del deserto cileno genera seri interrogativi sull'impatto ambientale di una risorsa che dovrebbe, per assurdo, traghettarci in un nuovo mondo più sostenibile.
I risultati dello studio, pubblicato sulla rivista scientifica IEEE Transactions on Geoscience and Remote Sensing, sono basati su dati satellitari raccolti in un intervallo di tempo compreso tra il 2020 e il 2023. Le analisi hanno mostrato come una zona del Salar di Atacama sud-occidentale di ampiezza 5 x 8 km stia sprofondando a una velocità compresa tra 1 e 2 cm l'anno.
L'area corrisponde esattamente con le infrastrutture dedicate all'estrazione della salamoia di litio dal sottosuolo. In un comunicato stampa Francisco Delgado, ricercatore presso il Dipartimento di Geologia dell'Università del Cile e primo autore dello studio, ha evidenziato come l'area coincida con i luoghi in cui le aziende stanno effettuando in maniera più intensa il pompaggio di salamoia ricca di litio, spesso ad una velocità maggiore rispetto alla ricarica delle falde acquifere. Questo disequilibrio comporterebbe il marcato abbassamento del suolo osservato.
Il litio è un elemento importante della transizione ecologica, grazie alla sua applicazione nei componenti dei veicoli elettrici e di tantissime altre apparecchiature elettriche ed elettroniche, ma a che prezzo? L'impatto più importante dell'estrazione di litio da brine naturali è il consumo idrico e il depauperamento delle riserve idriche. Secondo alcune stime, per estrarre una tonnellata di litio servono 1,8 milioni di litri di acqua. Non solo. Il pompaggio delle acque della salamoia provoca la perdita quasi totale dell'acqua associata (fino al 95%) e induce un cono di depressione nell'acquifero che viene inevitabilmente impoverito. Proprio nel Salar di Atacama, dove si estrae il 40% del litio mondiale, i processi estrattivi hanno consumato già il 65% delle risorse idriche della regione, provocando una crisi idrica senza precedenti.
Non solo nel sottosuolo ma anche in superficie gli effetti di questa industria mineraria sono piuttosto importanti. Gli stagni di evaporazione espongono il litio e altre sostanze chimiche direttamente all'atmosfera e dunque ai venti. Questo può provocare la loro diffusione e l'accumulo in zone anche lontane, favorendo persino l'ingresso di questi elementi nella catena alimentare animale e umana. Inoltre perdite non controllate dei fluidi associati ai processi estrattivi possono contaminare l'ambiente circostante, mettendo a rischio la vita animale e vegetale.
Gli impatti ambientali dell'estrazione di litio hanno delle ricadute anche sulle popolazioni locali. Innescare una crisi idrica in una zona già climaticamente molto arida ha messo in seria difficoltà le popolazioni che vivono attorno al Salar de Atacama. Le autorità cilene hanno già sanzionato due colossi dell'estrazione per possibili pratiche industriali scorrette, incoraggiando nuove pratiche di estrazione più avanzate tecnologicamente e maggiormente rispettose dell'ambiente: l'estrazione diretta del litio (DLE), per esempio, consente la re-iniezione delle acque nel sottosuolo, evitando il depauperamento delle falde. Bisogna ancora però investire nella ricerca scientifica per garantire il minimo impatto ambientale.
L'impatto sulla società si è tradotto anche in altro modo. Le comunità locali coinvolte nella realizzazione dei siti di estrazione mineraria, spesso chiedono di essere coinvolte nelle decisioni che riguardano la scelta di un sito di estrazione. É il caso delle popolazioni locali argentine dei Salinas Grandes e Guayatayoc che hanno richiesto al governo nazionale la possibilità di essere consultati in merito. Ricadute ambientali e sociali per ottenere il litio necessario a disegnare un futuro più sostenibile, ma siamo sicuri che il prezzo da pagare non sia più alto del previsto? Di sicuro è necessario che i principali attori coinvolti nell'estrazione di un elemento così prezioso, trovino velocemente delle soluzioni concrete e appropriate per garantire che la transizione ecologica con le sue tantissime piccole rivoluzioni (es. mobilità elettrica) non si trasformi in un boomerang devastante per il nostro Pianeta.