Violare la sua barriera e bloccarne l’avanzata: è il nuovo promettente approccio contro il tumore del pancreas

Bloccando l’attività dell’interleuchina 17A, la fitta rete di fibre che costituiscono il cancro del pancreas si allenta permettendo così l’accesso dei linfociti killer antitumore: coadiuvati da anticorpi specifici, queste cellule possono diventare protagoniste di nuove strategie terapeutiche.
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Kevin Ben Alì Zinati 18 Febbraio 2021
* ultima modifica il 18/03/2021

Allargare le maglie del fitto e intricato reticolo delle sue fibre e permettere ai linfociti killer antitumore di entrare e distruggere. È il nuovo metodo per eliminare il cancro al pancreas, una delle più aggressive neoplasie che, per la sua sintomatologia aspecifica, è stato spesso definito il “killer silenzioso”. L’hanno scoperto i ricercatori del Centro di Ricerche in Medicina Sperimentale della Città della Salute di Torino e dell'Università di Torino, e l’hanno poi descritto sulla rivista Proceedings of the National Academy of Sciences of the USA.

Una rete inviolabile

Killer silenzioso ti dicevo. Sì, perché quando si manifesta il tumore al pancreas non comporta una sintomatologia specifica,anzi: nel momento in cui compaiono i sintomi, spesso significa che la malattia è già a uno stadio molto avanzato.

Secondo i ricercatori torinesi, la causa della sua progressione silenziosa risiederebbe nell’intricato insieme di cellule di diversa natura che costituiscono il suo microambiente. Al suo interno vengono accesi diversi programmi genetici e metabolici che ne favoriscono la crescita e allo stesso tempo impediscono ai linfociti T killer antitumore di penetrare, riconoscerlo ed eliminarlo.

La scoperta 

La chiave per scardinare questa fitta rete di fibre tumorali starebbe nell'interleuchina 17A. Si tratta di una proteina con l’importante ruolo di mettere in comunicazione le cellule del sistema immunitario e quelle circostanti: bloccandone l’azione, scrivono i ricercatori, si modifica il microambiente tumorale e in particolare il comportamento dei fibroblasti.

Perché sono così importanti i fibroblasti? Queste cellule sono abbondanti nel tumore del pancreas e sono coinvolte nella costruzione del famoso reticolato di fibre che, come ti ho detto all’inizio, rappresenta il principale ostacolo per l'ingresso dei linfociti killer antitumore e dei farmaci.

In un modello animale in cui era stata inibita la produzione di interleuchina 17A, i ricercatori hanno scoperto che nonostante la presenza di molti fibroblasti, nel microambiente tumorale vi erano molti più linfociti killer antitumore. Senza l’interleuchina 17A, il reticolato era molto meno resistente e la sua architettura era meno funzionale.

Attraverso studi dell'espressione genica a livello di una singola cellula, hanno così dimostrato che in assenza dell'interleuchina 17A, i fibroblasti del tumore del pancreas modificano il loro programma genico per promuovere sia l'accumulo di linfociti T antitumore che l'aumento della loro attività "killer".

L’utilizzo di anticorpi anti-interleuchina 17A, che già vengono utilizzati nella pratica clinica, potrebbero quindi diventare i protagonisti di nuove strategie terapeutiche per colpire il tumore del pancreas.

Fonte | "IL17A critically shapes the transcriptional program of fibroblasts in pancreatic cancer and switches on their protumorigenic functions" pubblicata il 9 febbraio 2021 sulla rivista Proceedings of the National Academy of Sciences of the USA

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