Abbandona la carrozzina e torna a camminare grazie al neurostimolatore midollare: è la seconda persona in Italia

Paolo Baldassini, 55 anni, dopo un grave incidente in moto oggi è pronto a tornare a camminare grazie a un innovativo neurostimolatore midollare. È la seconda persona in Italia a riceverlo dopo una donna di 32 anni trattata sempre all’Ospedale San Raffaele di Milano.
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Kevin Ben Alì Zinati 18 Dicembre 2023
* ultima modifica il 18/12/2023

Gli ultimi tre anni li ha passati costretto su una carrozzina: l’incidente in moto avvenuto in una maledetta mattina di luglio 2020 gli aveva lesionato il midollo spinale al punto che i medici, dopo settimane di ricovero e degenza, erano stati chiari: “Paolo, non camminerai più”. 

Per uno appassionato di sport, di velocità e in particolare delle due ruote, con o senza motore, stare fermi non poteva essere un’opzione.

E infatti oggi non lo è più: Paolo Baldassini, 55 anni, oggi è pronto a tornare a camminare grazie all’impianto di un innovativo neurostimolatore midollare. È la seconda persona in Italia a riceverlo.

La prima era stata una donna di 32 anni, colpita dalla paralisi degli arti inferiori in seguito a un gravissimo incidente sportivo.

Il neurotrasmettitore che ha rimesso in piedi Paolo gli è stato impiantato lo scorso 10 luglio all’Ospedale San Raffaele di Milano, con la collaborazione di un team di ingegneri dell’Istituto di Biorobotica della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa.

Il dispositivo è costituito da due parti: un supporto biocompatibile per 32 elettrodi inserito nello spazio epidurale della colonna vertebrale e un generatore di impulsi – simile a un pacemaker inserito sotto la pelle a livello dell’anca – che dal midollo spinale transitano ai nervi e ai muscoli.

Dopo aver messo in pausa la bicicletta per un grave incidente all’età di 16 anni, Paolo – come ha raccontato al Corriere della Sera – si è buttato sulle due ruote a motore ma la mattina del 23 luglio di tre anni fa la sua moto ha urtato qualcosa, forse un mobile disgraziatamente abbandonato in strada.

Di quell’incidente Paolo non ricorda molto, solo i due interventi alla colonna e l’altro alla gamba e le dure parole dei medici che gli annunciavano che da lì in avanti non avrebbe più potuto camminare da solo.

Paolo non ha mai acetato l’idea di restare fermo, così ha provato a riconquistare una vita più o meno normale nel limite delle sue possibilità finché, per caso, non è venuto a conoscenza della 32enne italiana trattata con il neurotrasmettitore midollare.

Da lì a a oggi, la vita di Paolo è cambiata un’altra volta. Oggi riesce a compiere più o meno 300 passi sulle proprie gambe, non tutti di fila e con una persona che gli stia vicino. Ma va bene così. Il prossimo obiettivo è riuscire a fare tutto in autonomia: alla velocità che deciderà lui.

Fonte | Ospedale San Raffaele di Milano

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