Aifa fa la rivoluzione: ora saranno rimborsabili tutti i farmaci anti-HIV e le donne avranno contraccettivi gratis

Il Comitato prezzi e rimborsi dell’Agenzia Italiana del Farmaco ha autorizzato la rimborsabilità di emtricitabina e tenofovir disoproxil, farmaci antiretrovirali utilizzati per la terapia prima e dopo l’esposizione al rischio di contrarre l’HIV. Anche in Italia ora basterà la ricetta dello specialista, si potrà acquistare in ospedale e non si dovrà pagare nulla. Novità anche per la pillola anticoncezionale, che sarà gratuita per tutte le donne a prescindere dall’età.
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Kevin Ben Alì Zinati 22 Aprile 2023
* ultima modifica il 24/04/2023

Gratuita: ora lo sarà anche la terapia che protegge dal rischio di contrarre l’HIV. L’Agenzia del Farmaco finalmente ha riconosciuto la rimborsabilità dei medicinali utilizzati per la PrEp e da oggi che chi ne avrà bisogno potrà richiedere la ricetta all’infettivologo e prenderla in ospedale (non in farmacia) senza dover pagare nulla.

Approvata dal 2012 dalla FDA e nel 2016 dall’EMA, la PrEP consiste nell'assunzione di due farmaci antiretrovirali combinati tra loro, emtricitabina e tenofovir disoproxil, prima e dopo l'esposizione al rischio di contrarre l’HIV. Ora questo trattamento verrà dunque inserito in fascia A e sarà rimborsabile dal Sistema Sanitario Nazionale.

Quella appena approvata dal Comitato prezzi e rimborsi dell'Agenzia è una svolta importante che, da un lato, permette ai cittadini di risparmiare una spesa di 50-60 euro a scatola e che, dall’altro, contribuisce a rafforzare la strategia italiana di prevenzione contro un’epidemia che sebbene faccia meno parlare di sé rispetto al passato è stata comunque responsabile, nel 2021, di 1770 nuove diagnosi di infezione nel 2021, 3 ogni 100mila persone.

Nelle parole di Giovanna Scroccaro, presidente del Cpr Aifa, la decisione di renderla gratuita è stata “facile” dal momento che il costo di questi farmaci a carico degli ospedali ha un impatto di spesa minimo, “di qualche centinaio di migliaia di euro”. Troppo poco, insomma, per non dotare anche il nostro Paese di uno strumento che negli ultimi anni ha dimostrato il proprio decisivo contributo nella prevenzione dell’infezione.

Non va dimenticato poi, che la spesa per i farmaci antiretrovirali, necessari per il trattamento dell’HIV una volta che ha già infettato l’organismo, è decisamente molto più alta rispetto a quelli per la Prep. “Stiamo facendo un investimento in termini di salute” ha quindi chiosato Scroccaro.

"La rimborsabilità della Prep – ha invece commentato Bruno Marchini, presidente di Anlaids è un importante passo in avanti nella prevenzione dell'infezione da Hiv, poiché rende il farmaco fruibile da tutte le persone. La Prep è però un percorso, che, oltre alla prescrizione del farmaco comprende lo screening periodico delle infezioni sessualmente trasmesse, che al momento è, nella maggior parte delle regioni italiane, ancora a carico dell'utente. Auspichiamo una completa presa in carico del percorso per garantire una prevenzione efficace e completa consapevolezza".

I contraccettivi gratis per le donne

Altra grande svolta da parte dell'Agenzia del Farmaco riguarda la contraccezione orale per le donne, che presto sarà completamente gratuita.

Ma non solo per le ragazze under25, come già succede in Pasesi come la Francia o anche di alcune regioni d'Italia come la Toscana, l'Emilia Romagna e il Lazio: la pillola anticoncezionale sarà gratis per tutte le donne.

Per perdere questa decisione. ha raccontato sempre Scroccaro ad Ansa, "sono stati valutati all'interno di 3 categorie di farmaci contraccettivi, individuate e divise per generazione, i prodotti meno cari, che sono stati resi gratuiti. È stata in particolare la Commissione tecnico-scientifica a suddividere la grande platea di contraccettivi disponibili a oggi per componente progestinica, raccomandando di rendere disponibili gratuitamente un certo numero di prodotti per ogni diversa ‘generazione' di medicinali, garantendone una certa sovrapponibilità".

Sono stati quindi analizzato quelli che presentavano i prezzi più bassi e di fronte a una stima di costo per lo Stato attorno ai 140 milioni di euro annui è stata comunque data luce verde: "si tratta di una decisione importante, che consentirà di ampliare la platea di donne che oggi, magari, consideravano il costo di questi contraccettivi come troppo alto e per questo non ne facevano uso" ha conclusola presidente del Cpr di Aifa.

Fonti | Ansa; Anlaids

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