Ci ha dato l’illusione che quella vela immersa nell’acqua non fosse così pesante da tirare su (ma lo è, posso assicurarlo). Ci ha dato la conferma (e tanta soddisfazione) che le donne possono battere gli uomini e arrivare prima al traguardo. E soprattutto, ha fatto conoscere agli italiani uno sport come il windsurf, quando in occasione dei Giochi Olimpici di Sidney 2000, ci ha fatto ascoltare l'Inno di Mameli conquistando la medaglia d’oro.
Merito del padre che l’ha sempre portata per mare, e delle sorelle, già amanti del windsurf e stracompetitive. Ma soprattutto merito della sua tenacia e delle sue qualità innate. Questa è la storia di Alessandra Sensini, la prima velista della storia a portarsi a casa ben 4 medaglie olimpiche.
La prima volta che Alessandra è salita sulla tavola da windsurf è stata all’età di 12 anni. Le prime competizioni a cui partecipa sono gare miste maschi e femmine: ai Giochi della Gioventù sul lago di Bracciano, Alessandra arriva seconda, ma l’anno successivo è lei quella da battere, l’incubo dei ragazzini. A livello internazionale si fa conoscere nel 1987 quando, non ancora maggiorenne, si classifica terza ai Campionati del Mondo giovanili.
La sua prima volta alle Olimpiadi la porta a Barcellona nel 1992: “È un sogno che si avvera, diventi protagonista dell’olimpiade che hai sempre visto in televisione, c’è la voglia di scoprire e di vedere, sei finalmente nel tuo mondo ma subentra anche la paura perché pensi di non esserti allenato abbastanza – dirà al termine della carriera sportiva Alessandra -. La mia prima partecipazione è stata nel ‘92 alle Olimpiadi di Barcellona, allora il mio idolo era Carl Lewis e solo l’idea che lo avrei potuto incontrare aumentava la mia adrenalina a questa partecipazione”.
A Barcellona la campionessa originaria di Marina di Grosseto arriva solo settima, ma quattro anni più tardi, alle Olimpiadi di Atlanta 1996 arriva il suo primo successo olimpico: sale sul podio, vincendo la medaglia di bronzo. Bisogna aspettare il 2000, alle Olimpiadi di Sidney, per vederla portare a casa finalmente l’oro.
Tagli quel traguardo che sei sfinita, prendi fiato e pensi: "Oh mio Dio ce l’ho fatta!"
Da questo momento in Italia si guarda al windsurf in modo diverso: inizia ad appassionare, a incuriosire e finalmente viene trasmesso implicitamente il messaggio che può essere praticato sia dagli uomini che dalle donne, ebbene sì, anche in Italia. Tornata quindi dall'esperienza in Australia, Alessandra Sensini viene anche nominata dall’allora Presidente della Repubblica Italiana Carlo Azeglio Ciampi Commendatore con Ordine al Merito della Repubblica Italiana.
In occasione delle Olimpiadi di Atene 2004, nell'ultima regata Alessandra si trova in testa alla graduatoria: basterebbe un quarto posto per confermare l'oro conquistato a Sydney, ma qualcosa va storto e, anche a causa del vento scarso, la campionessa non va oltre il settimo posto. Alessandra si aggiudica comunque la medaglia di bronzo (l'oro va alla francese Faustine Merret, l'argento alla cinese Yin Jian).
Nel 2006 la nuova Classe RSX sostituisce la Mistral e, all’età di 36 anni, Alessandra Sensini si conferma campionessa mondiale in questa nuova classe ad Auckland, in Nuova Zelanda. Due anni più tardi, vola a Pechino, in Cina, per partecipare alla sua quinta Olimpiade: sarà l’occasione per salire nuovamente sul podio e portarsi a casa una medaglia d'argento.
L'età nello sport si è allungata. Sei stai bene e puoi continuare a fare risultato, è normale continuare.
Nel maggio 2015, le viene dedicata una targa che viene inserita nella Walk of Fame dello sport italiano a Roma, riservata agli ex-atleti italiani che si sono distinti in campo internazionale. Oggi Alessandra è vicedirettore tecnico del settore giovanile della Federazione Italiana Vela (FIV) e dal 2017 ricopre la carica di Vicepresidente del CONI, ma non ha perso la voglia di surfare tra le onde del suo mare e una regata, la rifarebbe volentieri.