"Perché non si chiudono dentro una stanza e non escono soltanto quando hanno deciso?", è una delle frasi più comuni da sentire in giro quando bisogna arrivare a una conclusione. Nel caso della COP28 i delegati inviati al summit per il Clima hanno preso la frase alla lettera. Durante la COP28 infatti non si respira soltanto un clima internazionale: c'è spazio anche per un po' di cultura locale. Il "majlis" infatti è un tipico rito arabo che gli Emirati Arabi stanno provando a utilizzare per raggiungere un accordo al photo finish della conferenza.
Il termine significa "luogo di incontro". Nella tradizione araba perciò, i majlis sono dei veri e propri momenti in cui ci si siede per parlare e discutere di eventi e questioni locali. Sono posti in cui ci si scambiano notizie o informazioni, si ricevono gli ospiti, si socializza e ci si intrattiene.
"Volevo abbattere le barriere e riunire i ministri in un’unica stanza, sotto un unico tetto, seduti in cerchio, portando avanti una conversazione sincera, trasparente, da persona a persona. Ed è esattamente così che facciamo in questo Paese", ha detto il presidente della COP28, Sultan Al Jaber.
L'UNESCO ha inserito questa antica tradizione nel 2015 nella Lista rappresentativa del patrimonio culturale immateriale dell'umanità. Questi momenti infatti non solo sono delle occasioni per poter tramandare il sapere in forma orale, ma è anche una fonte utile per i giovani, che apprendono dagli anziani le maniere e l'etica della loro comunità, le capacità di dialogo e di ascolto e il rispetto per l'opinione altrui.
Credit photo: Ministry of Culture, Arts and Heritage, Qatar, 2014_Photograph_Khalid Al-Marzooki
Fonte| UNESCO