Cos’è la Cop28: perché è importante, chi vi parteciperà e quali sono i temi di quest’anno

Dal 30 di novembre al 12 dicembre 2023 negli Emirati Arabi Uniti, precisamente a Dubai, si terrà la 28esima Conferenza delle Parti. Il summit delle Nazioni Unite per discutere sulle strategie da adottare per far fronte alla crisi climatica, che impongono la riconversione delle economie di tutti i Paesi del mondo e un’attenzione migliore alle fasce più deboli.
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Rubrica a cura di Francesco Castagna
13 Novembre 2023

Come accade per i bambini che scrivono lunghe lettere a Babbo Natale per ricevere i regali più desiderati, anche la presidenza della Cop28 ne sta ricevendo diverse prima dell'inizio del summit. Solo che non fa freddo e spesso gli ospiti non vanno d'amore e d'accordo. Nel 2023 dal 30 novembre al 12 dicembre tutti i Paesi delle Nazioni Unite si incontreranno a Dubai, negli Emirati Arabi Uniti, per la COP28. Il summit è senza dubbio il più atteso dal punto di vista ambientale, perché è qui che gli Stati prendono delle decisioni rilevanti dal punto di vista ambientale e decidono le politiche comuni per arrivare alla neutralità carbonica entro il 2050, come previsto dagli Accordi di Parigi del 2015.

Cos'è la Cop28

La Cop28 è per l'appunto la ventottesima Conferenza delle Parti rispetto alla prima COP, che si è tenuta a Berlino nel 1995 come frutto dei negoziati di Rio del 1992. Quest'anno il summit globale sui cambiamenti climatici sarà presieduto da Sultan Al Jaber, ministro dell'Industria e e delle Tecnologie Avanzate (MoIAT) degli Emirati, che ha ricoperto per due mandati il ruolo di Inviato Speciale per i Cambiamenti Climatici del Paese. Dal momento che l'ultimo report dell'IPCC ha evidenziato come i Paesi non stiano procedendo a ritmi spediti sull'obiettivo di mantenimento della temperatura entro 1,5°C rispetto ai livelli preindustriali, la COP28 degli Emirati Arabi Uniti "rappresenterà un'opportunità fondamentale per il mondo di riunirsi, correggere la rotta e guidare i progressi per mantenere 1,5°C a portata di mano, in modo da poter raggiungere gli obiettivi e le ambizioni dell'Accordo di Parigi", questo è quanto emerge da un comunicato della presidenza del summit del 2023.

L'evento quindi sarà un modo per discutere delle sfide climatiche che cambieranno il mondo attuale, e che richiedono una forte azione concreta e univoca per il clima, caratterizzata dalla collaborazione tra società civile, governi, industrie e settori. Per l'evento è stato costruito un grande complesso di strutture che ospiteranno i negoziati per il clima della Cop28, diviso principalmente in due strutture:

  • la zona blu: un luogo gestito dall'UNFCCC, ovvero la Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, dove potranno accedere i negoziatori nazionali (le cosiddette "parti"), i delegati osservatori (ONG, OIG, agenzie ONU), i media e i leader mondiali. Questa zona ospita per due settimane i negoziati formali e circa cento eventi collaterali ufficiali, tra cui tavole rotonde, conferenze ed eventi culturali.
  • la zona verde: un'area gestita e realizzata dalla Presidenza degli Emirati Arabi Uniti della COP28. Anche i delegati non accreditati potranno partecipare, come la società civile, i gruppi di attivisti, giovani, gruppi indigeni. Lo spazio sarebbe volto, scrive la presidenza emiratina, a manifestare la propria opinione nell'ottica di un dialogo consapevole per trovare azioni comuni sul clima. Sarà questa inoltre l'area in cui le aziende potranno presentare i propri contributi per le sfide climatiche globali ed è questo infatti il sito in cui si terranno le conferenza tecniche, i panel e i focus su argomenti specifici.

Perché è importante

Nonostante la presidenza alla COP28 di Al Jaber sia stata fortemente criticata da alcune associazioni ambientaliste, il summit ricopre comunque un'occasione fondamentale per correggere la rotta su alcune politiche che, scenari e dati alla mano, non stanno prendendo il verso giusto. A ribadirlo sono stati proprio Sultan Al Jaber e Wopke Hoekstra, commissario europeo per il clima e capo negoziatore della COP28. "Insieme, hanno dichiarato la loro convinzione comune che la COP28 debba raggiungere la massima ambizione possibile", si legge in un tweet dell'account del summit.

In questa COP le Nazioni Unite dovranno stabilire come verrà attuato il fondo Loss and Damage, in base all'accordo stabilito a fine COP27 di Sharm el-Sheikh. Di base dal summit si capirà chi dovrà ricevere i soldi e come e quando dovranno essere erogati, uno dei punti più dibattuti è la presenza della Cina nelle economie in via di sviluppo, pur essendo attualmente uno degli attori economici mondiali più influenti.

Di fatto la COP28 sarà importante perché si tratterà della prima reale occasione per misurare il raggiungimento degli obiettivi degli Accordi di Parigi. In questa occasione verrà presentato il primo Global Stocktake (GST) attraverso il quale sarà possibile avere un quadro chiaro della situazione delle politiche portate avanti da attori statali e non. Come andranno i negoziati lo sapremo solo giorno dopo giorno, eppure un'anticipazione ce l'abbiamo già, e non è affatto positiva. A settembre infatti il Segretariato dell’UNFCCC ha presentato il Rapporto di Sintesi ed in modo molto chiaro ha denunciato come i Paesi non abbiano abbattuto le emissioni come da accordi, ma anzi in alcuni casi le abbiano implementate.

Per arrivare alla neutralità carbonica entro il 2050 le strategie dovranno essere trasversali e interessare per l'appunto diversi settori. Secondo il think thank ECCO Climate, i temi principali di cui si discuterà saranno: transizione energetica (un accordo per triplicare l’energia rinnovabile fino a oltre 11.000 GW), finanza, perdite e danni e adattamento (accordo su un quadro globale per l’Obiettivo Globale sull’Adattamento).

Fonte| Ecco Climate; COP28.com; UNFCC

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