Siamo a cinque. Cinque vaccini che ci aiuteranno a respingere indietro la pandemia. Dopo l’ok dell’Ema, è arrivato anche il via libera da parte dell’Agenzia Italiana del Farmaco all’utilizzo del vaccino Nuvaxovid dell’azienda Novavax.
La Commissione Tecnico Scientifica dell’Aifa ha autorizzato il vaccino per tutti i soggetti sopra ai 18 anni: a partire da gennaio 2022 il nuovo vaccino sarà disponibile anche in Italia.
I dati disponibili sul vaccino Nuvaxovid ne hanno dimostrato un’efficacia del 90% circa contro una forma sintomatica di Covid-19 anche nella popolazione di età superiore ai 64 anni. Patrizia Popoli, presidente della commissione tecnico scientifica dell’agenzia del farmaco Aifa, in una recentissima intervista ha spiegato che la sua efficacia è stata dimostrata in studi con oltre 30mila volontari, tra cui anche anziani e che, inoltre si tratta di un vaccino molto maneggevole conservabile in frigo e per diversi mesi.
Per quanto riguarda le reazioni avverse registrate, sono state prevalentemente di tipo locale, quindi dolore o gonfiore al braccio, nausea, vomito e malessere.
Come già Pfizer e Moderna, anche il vaccino di Novavax prevede un ciclo vaccinale primario di due dosi a distanza di tre settimane l’una dall’altra. La differenza rispetto a tutti e quattro gli altri vaccini precedentemente approvati sta nella sua tecnologia.
I vaccini a mRna portano al nostro sistema immunitario le informazioni necessarie affinché la produca da solo. Nuvaxovid invece è un vaccino proteico. Con la sua somministrazione introduce nel nostro corpo una versione prodotta in laboratorio della proteina Spike, quella si trova sulla superficie del virus. Il tuo sistema immunitario considererà questa proteina come "estranea" e produrrà così gli anticorpi per combatterla imparando anche a conoscerla per eventuali contatti futuri.
Fonte | Aifa