Anche Marie Kondo si arrende a un disordine più accettabile (e ai figli che ne sono la causa)

Dopo tre figli si è arresa anche lei ad avere una casa non in perfetto ordine. Marie Kondo, autrice del best seller “Il magico potere del riordino”, si è convertita al Kurashi, una forma di disordine un po’ più accettabile che, tutto sommato, consente di vivere anche meglio.
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Gaia Cortese 1 Febbraio 2023

Ordine sì, ma non troppo. Così, Marie Kondo, la guru giapponese che impartiva lezioni su come tenere in ordine meticoloso la propria casa, torna sui suoi passi e ridimensiona il tutto.

Sarà una perfezionista, ma almeno non è un’aliena e, a dire la verità, ci sentiamo tutte un po’ meglio se anche la regina del "ogni cosa al suo posto" è arrivata a chiudere un occhio di fronte a una stanza disordinata.

Diventata famosa per il libro pubblicato nel 2011 "Il magico potere del riordino" e per la serie prodotta per Netflix nel 2019 “Facciamo ordine con Marie Kondo”, la guru giapponese è stata l'ideatrice del metodo KonMari, utilizzato per riordinare al meglio la casa al fine di migliorare la qualità della propria vita.

Ora però, sembra che l’ordine perfetto tra le quattro mura domestiche abbia lasciato spazio ad un disordine, tutto sommato, accettabile. E non è che Marie Kondo sia diventata tutta d’un tratto una scansafatiche. È diventata madre, e pure di tre figli. Così tra giostrine, pupazzetti, massaggiagengive e sonagli vari, si è arresa anche lei.

Nel suo ultimo libro, pubblicato lo scorso novembre, "Kurashi. Vivere in armonia con noi stessi e con lo spazio che ci circonda", promuove il concetto giapponese del kurashi, che si può spiegare con l’espressione “disordine accettabile” o ancora meglio, che descrive uno stile di vita un po’ meno rigido e più tollerante.

“Fino ad ora sono stata una professionista del riordino, quindi ho fatto del mio meglio per tenere sempre la mia casa in ordine –  ha spiegato la Kondo -. A quello ci ho un po’ rinunciato, ma per me è un bene. Adesso mi sono resa conto che quello che è più importante per me è godere del tempo che passo a casa con i miei figli.”

Marie, benvenuta nel club. Finalmente anche tu sei arrivata alla conclusione che con dei bambini in casa è impossibile avere un ambiente domestico in ordine. L'unica chance è mandarli via un weekend, dedicare una mattinata al riordino di macchinine, bambole, mattoncini Lego e peluche, apprezzare il risultato di cotanta fatica fino al momento del loro ritorno, quando tutto tornerà irrimediabilmente come prima.

Personalmente sono anni che tento di riprodurre quel "disordine ordinato" tanto ostentato dai designer di IKEA, dove ogni oggetto anche microscopico ha un suo contenitore, una scatola propria. Impossibile. A casa mia il disordine è disordine, non ha l'aspetto dell'allestimento di una casa nordica. Insomma, se anche Marie Kondo si è arresa, possiamo farlo anche noi.