
È una questione di affinità se Ohga e Francesco Accardo si sono trovati di nuovo insieme. Non solo quella non scontata tra il giornalista e l’intervistato, nata letteralmente per strada mentre Francesco ci raccontava per la prima volta del suo "Progetto Tramonti" pedalando verso la Valle Aurina.
Parlo di affinità di spirito, di valori e ideali: il rispetto e la difesa dell’ambiente dall’amico-nemico più difficile da affrontare, l’uomo; l’amore silenzioso per la Natura, di fronte alla quale non possiamo che rimanere ammutoliti chiedendoci chi e perché abbia voluto regalacela; l’idea di un turismo diverso, lento e sostenibile, capace di farci apprezzare la semplicità del complesso mondo che viviamo e, allo stesso tempo, di aiutarci a togliere le macchine dalle strade in favore di qualche bicicletta in più. Valori insomma che, come sai, sono i nostri cavalli di battaglia.
Questa affinità ha portato chi ti scrive alla tredicesima edizione del Karel Music Expo, il festival di musica e cultura andato in scena dal 10 al 12 settembre negli spazi del suggestivo Lazzaretto di Cagliari. Qui insieme a Francesco abbiamo presentato il suo viaggio in bicicletta attraverso l’Italia post lockdown, un’avventura in solitaria durata quasi 3000km e poco più di un mese.
“L’Italia che non c’era”, questo il titolo dell’incontro, è andato in scena nella sala Polivalente del Lazzaretto, gremita e assolutamente rispettosa di tutte le norme anti-Covid: dimostrazione che con il buon senso, la nuova normalità che stiamo vivendo non è un limite. E mentre fuori si alternavano arcobaleni e pioggia, in poco più di un’ora abbiamo rivissuto la strada che ha portato Francesco da Palermo alla Vetta d’Italia tra insospettabili compagni di viaggio – indimenticabile l’82enne che l’ha scortato fino a Gubbio perché altrimenti il “ragazzo” si sarebbe perso -, la partita di ping-pong giocata con l’altro Francesco, quello che ha abitato la sua mente per ogni metro percorso e il rapporto con il tempo, l’alleato che con la pandemia tutti, forse, speriamo, abbiamo ricominciato ad apprezzare.
Dopo la lettura della poesia Itaca di Konstantinos Kavafis da parte dell'attrice Elisa Pistis, con cui Francesco ha motivato la scelta di aver attraversato tutta l'Italia fatta eccezione per la sua Sardegna, l’incontro è stato anche l’occasione per onorare una promessa che Francesco aveva con noi di Ohga. Durante la nostra prima chiacchierata, quando gli abbiamo chiesto che cosa fosse per lui la sostenibilità, preso in contropiede ci aveva chiesto del tempo per riflettere su una definizione. Migliaia di chilometri dopo, ecco la sua risposta: "Sostenibilità significa soddisfare i propri bisogni senza compromettere la possibilità che le generazioni future soddisfino i loro”. Definizione che noi di Ohga sottoscriviamo. Questioni di affinità si diceva, no?
Tutte le foto inserite nel pezzo sono di Beatrice Schivo.