Anemia sideroblastica: quando il ferro è presente ma non viene usato in modo corretto

Non sempre se parliamo di anemia significa che siamo carenti di ferro. Ci sono casi in cui questo minerale è presente, ma il nostro organismo non riesce ad utilizzarlo. Vediamo perché.
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Valentina Danesi 5 Febbraio 2023
* ultima modifica il 15/02/2023

Esistono diversi tipi di anemia, come probabilmente saprai, e uno di questi e l'anemia sideroblastica. Volendo semplificare, i sideroblasti sono i precursori dei globuli rossi, contenti i granuli di ferro liberi, non legati all'emoglobina. Dunque il ferro è presente, ma l'organismo non riesce a utilizzarlo in modo corretto. Proviamo a capire meglio come mai.

Anemia sideroblastica

Cos'è

Le anemie sideroblastiche sono un gruppo di patologie caratterizzato da un inadeguato utilizzo del ferro da parte del midollo osseo. Ecco perché prima ti spiegavamo che il problema non riguarda la presenza di questo minerale, che anzi spesso risulta a livelli anche più alti del normale, ma nel suo impiego da parte del corpo.

Se andiamo ad esaminare il midollo osseo, che ha la funzione di produrre le cellule del sangue, in persone con anemia sideroblastica, si noterà proprio un aumento dei globuli rossi in maturazione, gli eritroblasti, che mostrano un caratteristico accumulo di ferro (sideroblasti ad anello).

Le cause

Per conoscere le cause dell'anemia sideroblastica è bene prima distinguerla in due forme:

  • congenita
  • acquisita

La forma congenita è una malattia genetica che trova la sua origine nelle mutazioni dei geni coinvolti nella sintesi dell’eme, ovvero quella porzione dell’emoglobina responsabile del legame con l’ossigeno e della produzione e della maturazione dei globuli rossi.

C’è poi la forma acquisita che possiamo dividere ulteriormente in primaria (disturbi che alterano i globuli rossi e la loro produzione) e secondaria (dovuta all’abuso di alcol o farmaci) in base alla causa che crea l’alterazione.

La forma genetica, in particolare, può far sì che si formi un sovraccarico di ferro nell’organismo e che poi si va a concentrare nel fegato creando danni nel tempo.

I sintomi

Ecco una breve lista dei sintomi principali dell'anemia sideroblastica:

  • affaticamento
  • malessere
  • difficoltà a respirare
  • palpitazioni
  • mal di testa.

La diagnosi

Per effettuare una diagnosi di anemia sideroblastica, è sufficiente un esame del sangue assieme a un'attenta analisi da parte del medico curante. Nello specifico, le analisi devono valutare quantità e tipo di emoglobina, numero e volume dei globuli rossi e stato del ferro.

La cura

La cura per l'anemia sideroblastica dipende molto dalla gravità della patologia. Si può iniziare con la somministrazione di vitamina B6, ma se il problema è più serio sarà necessario proseguire con trasfusioni, in associazione a terapie ferrochelanti che aiutino a controllare la quantità del ferro nel sangue.

Fonti| Ail, Ospedale Bambino Gesù 

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