L'angioma è un tumore, però benigno. Viene causato da uno sviluppo anomalo delle cellule di vasi sanguigni o linfatici e infatti di solito lo riconosci da quelle piccole lesioni rosse e superficiali che ti appaiono sulla pelle di testa, torace o schiena. L'esempio più classico di questa formazione sono proprio questi piccoli nei color rubino, che tendono a comparire soprattutto in età più anziana, ma anche i neonati talvolta li presentano. Proprio perché è il risultato di una proliferazione dei vasi sanguigni, viene chiamato anche emangioma ed è il più diffuso. Si distingue così dal linfangioma, più raro, e che interessa più che altro i vasi linfatici.
Ma l'angioma può trovarsi anche sui tuoi organi interni, ad esempio su fegato e cervello, e in quel caso è bene tenerlo monitorato perché potrebbe provocare dei problemi alla funzionalità di queste parti del tuo corpo. Cerchiamo allora di capire meglio di cosa si tratta e soprattutto se ti devi preoccupare quando ne noti uno sulla tua cute.
L'angioma è, come ti dicevo, una neoformazione vascolare, cioè appunto una neoplasia benigna. Si tratta di quelle piccole macchioline rosse che avrai visto diverse volte sul collo o sulla testa dei tuoi nonni o magari dei tuoi genitori, ma sono angiomi anche le classiche "voglie" dei neonati, che di solito vengono chiamate di vino o di fragola e scompaiono entro i primi anni di vita. In entrambi i casi non ti devono preoccupare, non hanno alcuna ripercussione sulla salute della persona che li ha e non c'è possibilità che si evolvano in tumori maligni. È anzi la lesione benigna più comune tra quelle a carico della cute o dei tessuti molli, e compare soprattutto dopo i 30 o 40 anni.
Quando è interno, invece, è il caso di tenerlo meglio monitorato. Deriva sempre da un'aggregazione anomala di vasi, di solito sanguigni, e lo potresti avere al fegato, al cervello, all'intestino, ai polmoni, alla milza, alle vertebre e alle vie urinarie. Se durante i controlli emerge un aumento delle dimensioni, si potrebbe anche valutare la possibilità di rimuoverlo, prima che provochi danni o problemi all'organo.
Come ti accennavo prima, l'angioma di divide principalmente in due tipi:
L'angioma cutaneo è la forma più frequente con la quale può comparire questa piccola massa, ma al suo interno si possono distinguere diverse tipologie, che si classificano in base al modo in cui si formano:
Una seconda classificazione dell'angioma cutaneo viene fatta in base al suo aspetto:
Se l'angioma è interno, va da sé, non lo puoi vedere. Non solo, ma nella maggior parte dei casi è asintomatico, quindi non sarai mai al corrente della sua presenza a meno che non venga rivelata durante un esame di routine. Si può formare su diversi organi del tuo corpo e può essere innocuo oppure potenzialmente pericoloso. Proviamo a capire meglio:
Come ormai avrai capito, nella maggior parte dei casi l'angioma interno è asintomatico, mentre quello cutaneo o sottocutaneo si manifesta con una macchia sulla pelle. Di solito un emangioma appare con un neo di colore rosso scuro, che piano piano può evolvere in una massa dalla consistenza spugnosa. La grandezza è ridotta, simile alla capocchia di uno spillo, ma ci sono casi in cui aumenta rapidamente e può raggiungere anche gli 8 centimetri.
Per quanto riguarda il linfangioma, invece, potresti notare diverse vescicole attorno alla zona in cui si è formato e in alcuni casi capita che si rompano e lascino fuoriuscire la linfa da cui sono formati. A questo punto è però necessario un intervento chirurgico per rimuoverla e bloccare la perdita.
Per quanto riguarda le altre manifestazioni, variano soprattutto in base al tipo di angioma che si è formato e possono dare più o meno problemi. Per questo motivo, può capitare che si debba intervenire sui sintomi anche se la massa di per sé non è pericolosa.
Le cause dell'angioma non sono ancora del tutto chiare. Ti ho spiegato che deriva sa una proliferazione incontrollata delle cellule che rivestono i vasi sanguigni o linfatici, ma come mai avvenga questa accelerazione improvvisa non è ancora noto. Come abbiamo visto nei paragrafi precedenti, in alcuni casi la ragione è di tipo genetico e questa possibilità è ancora più frequente quando si parla di linfangiomi. Le ragioni però potrebbero anche essere riconducibili a traumi, infiammazioni o ostruzioni dei vasi linfatici.
Se invece guardiamo all'emangioma e, in particolare, a quelli cutanei, sono stati evidenziati dei fattori di rischio che sembrano aumentare la probabilità che si formino. Per prima cosa le alterazioni ormonali, che possono anche dipendere dai flussi ormonali durante la gravidanza, le cui conseguenze si ripercuotono sul nuovo nato. Anche un'eccessiva esposizione ai raggi UV può portare alla comparsa dell'angioma rubino e, ancora di più, il contatto con alcune sostanze chimiche. Infine potrebbe trattarsi di un sintomi di una disfunzione epatica di cui soffri.
Come ti dicevo, oltre che negli anziani, gli angiomi sono comuni anche nei neonati e nei bambini durante i loro primi anni di vita. E di solito si riassorbono da soli e scompaiono in massimo una decina di anni. Possono essere congeniti, e quindi li vedrai fin dalla nascita, oppure apparire dopo qualche mese. Saranno localizzati soprattutto tra la testa e il collo, sul torace e sugli arti.
Spesso vengono chiamati "voglia di fragola" per il colore rosso intenso che connota quelli più frequenti. Può anche capitare però che la macchia appaia più scura e tendente al blu: in quel caso si tratta di un angioma cavernoso. In nessuno dei due casi è un fenomeno pericoloso e di cui preoccuparsi, ma dovresti comunque stare attento perché potrebbe avere ripercussioni estetiche, e difficili da gestire a livello psicologico, oppure sanguinare, magari perché il bambini piccolo continua a grattarlo. Ti ricordo che per qualsiasi domanda o dubbio è sempre bene chiedere al pediatra, in modo da avere sempre la situazione sotto controllo.
Per diagnosticare un angioma, solitamente è sufficiente una visita dermatologica. Se però si vuole indagare meglio sulla sua origine o si hanno dubbi che si tratti di un altro tipo di lesione, si procede con ecografie e esami istologici del tessuto.
Quando però la formazione è interna, per scoprirlo servono indagini più approfondite e si passa quindi a un'ecocolordoppler per capire quanto sia profondo, una risonanza magnetica e, se c'è il dubbio che possa trattarsi di una massa maligna, a una biopsia.
Di solito un angioma non richiede nessun trattamento perché o si risolve da solo, o non dà nessun problema. Se però c'è il rischio che limiti la crescita di alcuni organi, soprattutto in un bambino, lo si deve rimuovere chirurgicamente oppure deve essere trattato con farmaci specifici, in alcuni casi anche radioterapici, che ne accelerino la remissione.
Se l'angioma è cutaneo si cerca di "bruciarlo" attraverso un sistema di crioterapia, e quindi con freddo, oppure tramite elettrocauterizzazione, e dunque con l'elettricità. Altrimenti, quando è collocato su un organo, bisogna asportarlo durante un'operazione vera e propria.
L'angioma non si può prevenire, anche perché non ne conosciamo ancora bene le cause. Come ti ho detto però non è nemmeno così necessario, dal momento che nella maggior parte dei casi si tratta di formazioni innocue. Dunque non ti spaventare troppo se ne noti uno, ma limitati a tenerlo controllato di tanto in tanto e prenota subito una visita se aumenta rapidamente di dimensione oppure sanguina.
Fonte| Humanitas