Cosa significa antropofobia? Quali sono i sintomi e le cause di questa paura incontrollabile

L’antropofobia è una paura irrazionale e incontrollabile per le persone stesse che provoca sintomi come tachicardia, difficoltà respiratoria, nausea e vomito. Quali sono i trattamenti previsti per questo disturbo?
Entra nel nuovo canale WhatsApp di Ohga
Dott.ssa Samanta Travini Psicologa Psicoterapeuta
29 Settembre 2023 * ultima modifica il 29/09/2023

Con antropofobia si intende una paura irrazionale e incontrollabile nei confronti delle persone. Può essere scatenata da sconosciuti ma anche da amici e parenti. Tale timore può essere provato anche al solo pensiero di trovarsi tra le persone o vedendo una foto di un gruppo.

L’antropofobia può essere considerata un sottotipo del disturbo d’ansia sociale o fobia sociale. Si differenzia dal fatto che si ha paura delle persone stesse e non di essere umiliati o giudicati negativamente.

Il soggetto tende a evitare tutte quelle situazioni in cui si può trovare a contatto con le persone. Questo può portare nei casi più gravi all’isolamento. Quando si trova costretto a interagire prova un grande senso di ansia e di disagio.

Sintomi e manifestazioni

L'antropofobia è un'alterazione psicologica che può svilupparsi in persone di qualsiasi età, sesso e cultura. È caratterizzata da:

  • sensazione di morte imminente;
  • tachicardia;
  • respiro affannoso o mancanza di respiro;
  • pressione alta;
  • aumentata sudorazione o vampate di calore;
  • diminuita salivazione o dell’appetito;
  • nausea;
  • vomito;
  • svenimento o tremore;
  • fuga.

Cause dell'antropofobia

Pur non essendo ancora noto quali siano le cause dell’antropofabia si ipotizza sia correlata a traumi vissuti nell’infanzia o all’aver vissuto in contesti sociali sfavorevoli.

Questa fobia può essere conseguenza di altre patologie come il disturbo post traumatico da stress, il disturbo delirante, l’agorafobia, l’autismo, il disturbo bipolare o la schizofrenia.

Trattamenti

Il trattamento più efficace per iniziare la terapia è quello farmacologico al fine di ridurre l’ansia causata dalla paura del contatto con il terapeuta.

Si potrà in un secondo momento intraprendere un percorso di terapia psicologica finalizzato ad aiutare il soggetto a superare e gestire le sue paure, permettendogli così di rimpossessarsi della sua vita.

Laureata in psicologia clinica dello sviluppo e neuropsicologia, si occupa di sostegno psicologico per individui, coppie e famiglie con particolare attenzione altro…