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Auto elettriche, iniziano le sperimentazioni per le ricariche wireless in autostrada

Come funziona la ricarica wireless in corsa? È una soluzione imminente che risolverà il problema dell’autonomia delle batterie? Quale sarà il futuro della mobilità elettrica con questo sistema? Ci sono degli esempi? A tutte queste domande abbiamo dato una risposta.
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Mattia Giangaspero 4 Aprile 2023
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Una soluzione va trovata e anche in poco tempo. Questo perchè da un lato l'Europa con lo stop ai motori endotermici classici dal 2035 ha sicuramente spinto il mercato dei veicoli elettrici, mentre dall'altro lato lo stesso mercato della mobilità elettrica continua a non esplodere per i vari dubbi che si hanno proprio sull'autonomia. Ora arrivano i problemi. Per costruire una rete infrastrutturale adeguate serve del tempo e dei costi che attualmente risultano essere elevati per i governi. Allora, trovare invece una soluzione sulle batterie, sui tempi ricarica e sugli accessori alle auto è invece un compito delle case automobilistiche e quindi potrebbe essere una strada percorribile. Il costo sarebbe tutto privato e chi arriva prima a una soluzione che può bilanciare tutti gli asset di un veicolo elettrico potrebbe accaparrarsi una grossa fetta del mercato automotive del futuro. Quest'ulteriore aspetto aumenta la competitività, fattore determinante se si pensa che prima arriva una soluzione, meglio è per tutti. Prima delle persone però è meglio soprattutto per l'ambiente. A che punto siamo con le ricariche wireless in autostrada e come funzionano?

Le sperimentazioni per le ricariche delle auto elettriche

Una delle tante sperimentazioni nel mondo sta avvenendo da circa un anno in Italia, con il gruppo Stellantis che insieme ad altri partner ha validato la possibilità di utilizzare questo tipo di tecnologia di ricarica a induzione dinamica per veicoli elettrici. I primi test sono stati effettuati nell'Arena del Futuro di Chiari, città in provincia di Brescia, costruita da A35 Brebemi. Questo permetterà in futuro di ricaricare le auto e i veicoli elettrici in movimento, su strade e corsie dedicate, con la ricarica induttiva. Anne-Lise Richard, Head of Global e-Mobility Business Unit di Stellantis ha dichiarato:

"Il nostro piano strategico di lungo periodo, Dare Forward 2030, si basa sulla premessa di offrire una ‘”libertà di mobilità all’avanguardia’” per tutti e questo progetto rappresenta la quintessenza di dove vogliamo arrivare come azienda”. Lavorando con questo straordinario gruppo di partner, abbiamo dimostrato che la tecnologia di ricarica induttiva può alimentare il nostro futuro elettrificato. Questi progetti congiunti sono passi in avanti entusiasmanti nel percorso verso l’allungamento della vita utile della batteria, una minore ansia da autonomia, una maggiore efficienza energetica, una riduzione delle dimensioni delle batterie, prestazioni eccezionali e una riduzione di peso e costi."

Il primo tratto di strada con ricarica wireless aperto al pubblico è però in Germania, a sud di Stuttgart, nella cittadina di Balingen. È comunque ancora un tratto dimostrativo e ci sono altri progetti in fase di sviluppo anche Svezia, Stati Uniti e Israele.

Un'azienda che costruisce questi tipi di strade tech è proprio israeliana e si chiama "Electreon" e sta cercando di stipulare accordi e partnership con molte case automobilistiche del mondo, tra cui Toyota e Denso. In futuro si potrà garantire questo tipo di ricarica wireless, che però nel concreto e meglio identificarla come ricarica costante a induzione (è come se l'energia la vettura la riesca a prendere dalla strada e non proprio dalla batteria che ha a disposizione), non solo in movimento, ma anche con la vettura ferma e forse il problema delle poche colonnine sparirà.

Ovviamente immagino che ti starai: "Ma chiedendo tutto questo quando arriverà?"

Uno studio portato avanti da un'altra azienda, la IDTechEx, indica i dati del mercato sulla mobilità elettrica. Precisamente nel 2032 potremmo vedere in strada 700mila veicoli elettrici che saranno dotati di ricarica wireless, ma soprattutto nello studio viene specificato come ci saranno anche 180mila furgoni per le consegne. Questo tipo di tecnologia potrebbe essere utile e vantaggioso per il sistema di trasporto pubblico, quindi soprattutto per gli autobus.