Azotemia: che cos’è e quando i valori sono preoccupanti

Quando parliamo di azotemia indichiamo la concentrazione di azoto non proteico presente nel sangue, un parametro che riflette soprattutto la presenza di urea, una sostanza che normalmente dovrebbe essere eliminata quasi totalmente attraverso l’urina. Valori di azotemia sono troppo alti o troppo bassi potrebbero essere la spia di problemi renali, ma non solo. Ma in quali casi ci si deve preoccupare? Cerchiamo di capire a cosa serve questo test, eseguibile tramite un semplice prelievo del sangue.
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Maria Teresa Gasbarrone 14 Giugno 2023
* ultima modifica il 26/06/2023

Tra i test eseguibili attraverso i semplici esami del sangue c'è anche quello dell'azotemia, un parametro di laboratorio che serve a misurare i valori di azoto nel sangue. Anzi, più precisamente parliamo della misurazione dell'azoto non proteico, che si trova in alcune sostanze di scarto prodotte dal tuo organismo, soprattutto nelle molecole di urea, una sostanza che normalmente viene riassorbita dal corpo in quantità minime dopo essere stata filtrata dai reni ed eliminata attraverso l'urina.

Proprio per queste ragioni, la misura dell'azotemia può essere utile per valutare la buona funzionalità dei tuoi reni, ma su livelli eccessivamente alti o bassi di questo parametro possono incidere anche altri aspetti, ad esempio la dieta. Per cominciare, vediamo quali dovrebbero essere i valori normali e quali patologie o altri problemi possono portare a eventuali alterazioni.

Cos’è l'azotemia

L’azotemia indica la concentrazione di azoto non proteico presente nel sangue e rispecchia soprattutto il contenuto di una sostanza, l’urea, presente in maggiore concentrazione rispetto ad altre sostanze azotate. Anche per questa ragione, potresti aver letto o sentito dire che l'azotemia si riferisce alla concentrazione di urea, dato che l'azoto non proteico che circola nel sangue si trova anche, seppur in quantità minori, nell'acido urico o nella creatinina.

La produzione di urea avviene principalmente nel fegato, in seguito alla trasformazione organica dell'ammoniaca, che a propria volta si forma con la degradazione degli aminoacidi. Dopo essere stata prodotta, l'urea entra in circolo nel sangue e viene poi eliminata dai reni tramite le urine, mentre una piccola parte viene riassorbita.

Se sei sano e pratichi una dieta equilibrata l'azotemia varia nell'intervallo 22-46 mg/dl (milligrammi per decilitro).

Questo dato fa riferimento alla concentrazione plasmatica di urea. Alcuni laboratori utilizzano metodi diversi per l’analisi, guardando alla concentrazione dell'azoto ureico (BUN) che costituisce circa la metà della molecola di urea. In tal caso i valori fisiologici di azotemia sono compresi nel range che va da 10,3 a 21,4 mg/dl.

Quando i valori sono preoccupanti

Se è vero che, come ti ho detto, questo parametro aiuta a valutare la funzionalità renale, bisogna tenere presente che valori di azotemia sono troppo alti o troppo bassi possono dipendere anche da altri fattori come un eccessivo esercizio fisico o una dieta troppo ricca di proteine. Per questo motivo, di norma viene prescritto anche un altro esame, che verifica la quantità di creatinina presente nel sangue, molto più preciso nel diagnosticare un cattivo funzionamento o una malattia dei reni perché non influenzato da condizioni esterne, per esempio dall’alimentazione.

Ci sono quindi diverse condizioni temporanee e non allarmanti tra quelle che possono provocare un innalzamento dell'azotemia. Tuttavia, dovresti fare attenzione quando i valori troppo alti sono accompagnati da sintomi più significativi, come la stanchezza cronica o una perdita di peso che si verifica in breve tempo, segnali di un possibile serio affaticamento dei tuoi reni. In questi casi, ovviamente, dovresti spiegare la situazione al tuo medico, che deciderà se prescriverti ulteriori esami o procedere in altro modo.

Perché si misura l'azotemia

Il test dell'azotemia è consigliato dal medico per poter valutare il corretto funzionamento dei reni. Tuttavia, bisogna sempre tenere a mente che livelli di azotemia troppo alti o troppo bassi possono dipendere anche da altri fattori come un eccessivo esercizio fisico o una dieta troppo ricca di proteine.

Il test dell'azotemia si effettua attraverso un semplice prelievo di sangue, da eseguire solitamente al mattino e, se il medico lo richiede, restando a digiuno nelle ore precedenti. L'esame per rilevare la concentrazione di azoto non proteico può essere prescritto senza motivi particolari, come nel caso di un un normale controllo di routine, o qualora ci siano i seguenti sintomi di insufficienza renale o di epatite:

  • stimolo frequente a urinare
  • necessità di bere spesso
  • anomalie nell'urina
  • dolore alle articolazioni
  • dolore alle ossa
  • mal di schiena
  • frequenti crampi muscolari
  • sensazione di gambe affaticate
  • stanchezza e spossatezza
  • problemi durante il sonno
  • pressione alta (ipertensione arteriosa)
  • diminuzione o scomparsa dell’appetito
  • gonfiore (localizzato soprattutto alle estremità, come mani e piedi)
  • prurito immotivato.

Azotemia alta: cause e conseguenze

Se hai un elevato tasso ematico di azoto ureico non significa per forza che la tua funzionalità renale è bassa o compromessa. Infatti, chi segue una dieta iperproteica o chetogenica, spesso ha livelli di azotemia vicini al valore massimo ritenuto normale. In particolare se l'assunzione di acqua è ridotta. Al contrario, l'elevata sintesi di metaboliti proteici può essere compensata da un’elevata assunzione di liquidi che da un lato aumenta l'eliminazione urinaria di urea e dall'altro abbassa la concentrazione nel sangue. L’innalzamento dei valori potrebbe essere causato da:

  • malattie renali acute o croniche (come la glomerulonefrite cronica e le pielonefriti)
  • ostruzione delle vie urinarie (es. calcoli renali)
  • ridotto apporto di sangue ai reni (es. scompenso cardiaco, shock, ustioni, emorragie e traumi).

L'azotemia alta potrebbe essere dipendere anche da altre cause come:

  • diete iperproteiche
  • digiuno
  • attività sportiva o lavorativa che causa un notevole catabolismo muscolare (l'organismo usa le proteine come fonte energetica)
  • gravidanza (per la maggiore richiesta di proteine)
  • alcune malattie infettive gravi (leptospirosi, tubercolosi renale e pielonefrite)
  • cirrosi
  • gotta
  • terapie con farmaci che aumentano il catabolismo come i cortisonici
  • emorragie gastrointestinali
  • diabete scompensato
  • disidratazione
  • ustioni estese

Per capire a quali conseguenze si rischia di andare incontro in caso di azotemia alta, bisogna tenere a mente che questa sostanza aumenta quando il fegato produce più urea o se i reni ne filtrano meno. Valori superiori alla norma nel sangue sono riscontrabili soprattutto in caso di glomerulonefrite cronica, pielonefriti, ostruzioni del tratto urinario, nefriti acute e croniche fino all'insufficienza renale con blocco della minzione (anuria).

Azotemia bassa: cause e conseguenze 

L'abbassamento dei valori di azotemia al di sotto di quelli normali è un problema poco comune e può essere dovuto a:

  • alcune malattie del fegato come epatiti e grave insufficienza epatica
  • nefrosi
  • eccesso di idratazione
  • dieta povera di proteine
  • digiuno prolungato
  • gravidanza
  • malnutrizione

All'azotemia bassa non corrispondono quasi mai valori bassi, a meno che non vi sia un problema al fegato. In tal caso, i sintomi saranno quelli tipici dei disturbi epatici.

Fonti| Fondazione italiana del rene, Humanitas, ISS

(Scritto da Valentina Danesi il 24 agosto 202o,
modificato da Maria Teresa Gasbarrone il 14 giugno 2023)

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