Bergamo, salvano un bambino trapiantandogli un cuore fermo da 20 minuti: è la prima volta in Italia su un paziente pediatrico

I chirurghi dell’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo hanno salvato un bambino di 7 anni, affetto da una miocardiopatia dilatativa e in lista d’attesa, grazie al trapianto di un cuore fermo da 20 minuti, prelevato quindi da un altro piccolo paziente purtroppo deceduto.
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Kevin Ben Alì Zinati 27 Dicembre 2023
* ultima modifica il 27/12/2023

C’è una soglia che bisogna superare se si vuole provare a trapiantare un cuore di un paziente deceduto e salvare la vita di qualcun altro, bloccato in liste d’attesa spesso infinite.

Quella soglia, in Italia, è stata fissata a 20 minuti: se un cuore smette di battere e cessa qualunque attività elettrica per più di 20 minuti, può essere riutilizzato.

A patto, chiaramente, che i familiari della persona scomparsa decidano di procedere con la donazione e che dall’altra parte ci sia un organismo compatibile per riceverlo.

Tali procedure, come puoi immaginare, contribuiscono a tamponare la scarsa disponibilità di organi e ad ammorbidire tempi di attesa in qualche caso lunghi, che di fatto tagliano fuori molti pazienti dal trapianto.

Questo incastro salvifico si è verificato nei giorni di Natale all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, dove un cuore fermo da 20 minuti è stato prelevato e trapiantato con successo in un bambino di 7 anni.

Si tratta di un intervento importantissimo: dopo il primo in assoluto avvenuto a Padova, è la prima volta che un trapianto con donazione di cuore a cuore fermo viene eseguita in Italia su un paziente in età pediatrica.

A ribadire l’importanza, la complessità e la delicatezza di quanto accaduto ci sono anche i numeri dell’intervento: cinquanta persone coinvolte su tre sale chirurgiche adiacenti per un totale di 13 ore ininterrotte, dalle 9 del mattino alle 22 di sera.

Il piccolo, che per ora resta in prognosi riservata, era affetto da una miocardiopatia dilatativa che quest’estate l’aveva costretto ad entrare nella lista d’attesa per un trapianto di cuore salvavita.

L’organo compatibile è arrivato da un gesto di estrema generosità da parte di due genitori che in un momento di estremo dolore hanno comunque acconsentito al prelievo degli organi del figlio deceduto.

Un gesto, quella della coppia, ancora più profondo se pensi che oltre al cuore sono stati donati anche fegato e reni, permettendo così un’opportunità di cura e una nuova vita per quattro bambini.

Il fegato, infatti, è stato trapiantato in simultanea a quello di cuore sempre a Bergamo, in una sala operatoria adiacente: anche in questo caso si tratta del primo intervento in Italia da donatore pediatrico a cuore fermo.

“In Italia i pazienti pediatrici in lista d’attesa per un cuore sono 64. Il tempo di attesa medio per un paziente pediatrico supera abbondantemente l’anno. Riuscire a recuperare un maggior numero di organi, che altrimenti andrebbero persi, rappresenta una grande opportunità e una grande strada da percorrere soprattutto nei pazienti pediatrici” ha spiegato Amedeo Terzi, Responsabile del Centro Trapianti di Cuore dell’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo.

Fonte | Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo

Le informazioni fornite su www.ohga.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.