Cannabis terapeutica coltivata a Milano? Il consigliere De Chirico spiega la sua proposta

Le pratiche qui descritte non sono accettate dalla scienza medica, non sono state sottoposte a verifiche sperimentali condotte con metodo scientifico o non le hanno superate. Queste informazioni hanno solo un fine illustrativo.
A metà settembre il comune di Milano ha approvato la proposta del consigliere di Forza Italia, ma i tempi sono tutt’altro che brevi. Bisogna trovare uno spazio pubblico adatto, coinvolgere la Regione e ottenere l’autorizzazione e i fondi dal governo. Alessandro De Chirico ci ha spiegato a che punto siamo.
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Giulia Dallagiovanna 14 Novembre 2018

Al momento quasi 20mila persone in Italia fanno uso di cannabis terapeutica. I pazienti che ne hanno bisogno potrebbero essere addirittura 2 milioni. Ma la quantità messa ogni anno in commercio non soddisfa nemmeno la metà delle richieste. Dalla presa di coscienza di questa mancanza, nasce la proposta del consigliere comunale di Forza Italia, Alessandro De Chirico, di dare il via alla coltivazione della canapa nel territorio milanese. Una produzione che si andrebbe ad aggiungere all'unica già presente in italia, quella dello Stabilimento chimico militare di Firenze.

Su Ohga ti abbiamo raccontato più volte di cannabis terapeutica e della difficoltà che hanno i pazienti a reperirla nelle farmacie. A metà settembre il Comune di Milano ha approvato la proposta e noi abbiamo parlato direttamente con il consigliere per capire cosa si possono aspettare i malati che utilizzano questi farmaci.

Da quali necessità è nata la proposta di coltivare cannabis terapeutica a Milano?

L'iniziativa nasce da una richiesta sempre maggiore, da parte dei pazienti che usufruiscono di questa terapia. Il fabbisogno nazionale è stimato in 2 tonnellate: al momento, lo Stabilimento Chimico Farmaceutico Militare di Firenze ne produce 100 chili. Altri 700 vengono importati da Olanda, Canada e Germania. a costi molto elevati. Ma non si raggiunge nemmeno la metà della quantità richiesta.

C'è il rischio che chi non la trova più in commercio, la reperisca attraverso canali illegali. Non solo in questo modo si alimenta il mercato nero gestito dalla criminalità organizzata, ma si tratta di una cannabis di qualità inferiore e con un livello di Thc più alto. Non coltivata quindi secondo le rigide normative che regolano la produzione della canapa terapeutica.

Cosa prevede la proposta?

Quello che vogliamo fare è avviare la coltivazione della cannabis terapeutica sotto la gestione di un soggetto pubblico. Abbiamo quindi aperto un tavolo di lavoro che ha messo in collaborazione, tra gli altri, l'assessore alla Cittadinanza attiva Lorenzo Lipparini, esponente del Partito Radicale, assieme ad alcuni medici e ricercatori dell'università di Milano, che vigileranno sulla purezza della pianta.

La prima stesura del testo, prevedeva di installare degli stabilimenti nelle cascine del Parco Sud di Milano, ma poi si è arrivati a una mediazione per l'individuazione di spazi pubblici adatti.

Dopo l'approvazione della proposta, quali passi avanti sono stati fatti?

Al momento siamo ancora in fase di studio per individuare le soluzioni migliori. Innanzitutto dobbiamo capire se la Regione Lombardia sia interessata ad appoggiare una produzione di cannabis terapeutica e se il comune di Milano riesca a fornire uno stabile dove avviare la coltivazione indoor.

Dopodiché bisogna ottenere l'autorizzazione dal ministero dell'Interno e della Difesa. La finanziaria del 2014 prevedeva dei fondi in favore della canapa adatta alla fitoterapia, ma quando il governo è cambiato di questi finanziamenti si sono perse le tracce. Il ministero della Salute, in ogni caso, sembra favorevole a investire in un aumento della produzione italiana, per ridurre l'importazione dell'estero, a prezzi maggiorati. Ma bisogna ancora vincere la diffidenza da parte della Lega.

Come consigliere, ha avuto modo di entrare in contatto con alcune realtà di pazienti che hanno bisogno della cannabis terapeutica?

In realtà, questo desiderio è nato da un'esperienza famigliare, che ho vissuto durante i primi anni del 2000. Avevo una zia malata di tumore che ha potuto curarsi in questo modo e, anche se purtroppo alla fine è venuta a mancare, la cannabis terapeutica ha alleviato le sofferenze provocate dal cancro.

Ad agosto poi ho letto sui giornali che l'assessore del Welfare in regione Lombardia, Giulio Gallera, aveva deciso di riconoscere questi farmaci all'interno dei medicinali rimborsabili dal sistema sanitario nazionale. Così, quando sono stato contattato dal gruppo dei Radicali di Milano che mi hanno proposto di presentare questa mozione, ho deciso di farmi portavoce dell'iniziativa, anche se sapevo che avrebbe creato qualche malumore all'interno del mio partito.

Quanta cannabis terapeutica pensate di riuscire a produrre a Milano?

Bisogna fare un passo alla volta. Intanto, sono andato a vedere gli stabilimenti privati che, nel milanese, coltivano Cannabis Light e ho visto che sono già in possesso delle lampade e di tutti gli strumenti adatti anche alla varietà terapeutica. Con qualche adeguamento infrastrutturale, potrebbero avviare una produzione in tempi brevissimi. Purtroppo però non possiamo affidare la gestione ai privati, quindi entreranno in gioco in una fase successiva. Ma non so ancora dire con precisione quando sarà.

Quindi di quali tempistiche stiamo parlando?

Difficile dirlo, siamo in Italia.

Aggiornamento del 4/12/2018:

Il consiglio della regione Lombardia ha approvato la richiesta di coltivazione di cannabis terapeutica a Milano. Ora si attende l'autorizzazione del ministero dell'Interno e della Difesa, senza la quale non possono essere aperti gli stabilimenti.

Il consigliere De Chirico ha "accolto con orgoglio" la notizia: "Ringrazio il centrodestra che governa al Pirellone per aver capito l’importanza di questo passaggio storico e fondamentale che potrà essere utile ai potenziali 21 milioni di italiani che potrebbero beneficiare di preparati cannabinodiali. Ora la decisione più importante spetta al Governo, ma siamo certi che il buonsenso avrà la meglio".