Canone estetico e chirurgia: quando per essere bella devi farti dei “ritocchi” ma anche nasconderli

Labbra carnose, seno evidente e zigomi pronunciati ma il risultato deve sembrare il più naturale possibile. Il canone estetico attuale è così forte da portare donne e uomini sotto ai ferri ma il fatto stesso di essersi rivolti alla chirurgia estetica è fonte di vergogna. Trattamenti poco invasivi come microfiller e microbotox sono tra i più richiesti e ciò accade perché, in fondo, sappiamo che il giudizio sociale dipende anche dall’aspetto esteriore, essere “bella” significa essere degna di fiducia e di stima. Ma, a volte, mirare a modelli irraggiungibili può nascondere anche un disagio psicologico.
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Rubrica a cura di Evelyn Novello
9 Gennaio 2024
Intervista a Dott. Roberto Dell'Avanzato Medico chirurgo estetico

Se ti chiedessi quali sono secondo te i requisiti che deve avere una donna per essere considerata "bella", probabilmente la conclusione a cui arriveresti è che deve sembrare "naturale". Un filo di trucco, abbigliamento semplice e una veloce piega ai capelli. Il seno alto ma non troppo evidente, fianchi morbidi ma non troppo accentuati, manicure curata ma non troppo vistosa. Insomma, c'è sempre quel "ma non troppo". D' altronde si sa, le donne per tradizione devono essere modeste per sembrare eleganti quindi anche quel make-up che ti fai al mattino deve mitigare i "difetti" ma rimanere comunque entro i limiti della sobrietà. Se ci pensi bene, quello che chiamiamo "naturale" non ha molto a che fare con la nostra vera natura, non nasciamo con le unghie rosate, le braccia depilate e gli zigomi lievemente arrossati, ma rimanda, piuttosto, al modello estetico che la società ha deciso per il genere femminile.

Le donne, quindi, devono sì dimostrarsi aderenti al canone estetico ma senza parlarne, senza mettere in mostra segni evidenti di modificazioni. Questo discorso vale anche e soprattutto per la chirurgia estetica. Basta dare un'occhiata a tv, giornali o pagine social per capire come venga criticata sia la vip che trascura il suo aspetto sia quella che dimostra palesemente di essersi sottoposta a interventi estetici. Per essere accettata e giudicata "bella" devi sì farti qualche ritocco per ingannare i segni dell'età ma senza far credere di averlo fatto, di modo che il risultato sembri "naturale", appunto. Del mito della naturalezza ne parla Carolina Capria in "Campo di battaglia" che scrive: "È il contesto sociale che ci inganna convincendoci fin dalla più tenera età che la bellezza sia la nostra dote più preziosa, e poi colpevolizzandoci se cerchiamo di tenere come possiamo all'ideale di bellezza che ci viene proposto come giusto".

In questa quinta puntata de "Le leggi della bellezza" parliamo del canone di bellezza e della chirurgia estetica e di come, negli anni, si siano evolute le richieste delle donne. In che direzione spinge la pressione estetica? Qual è l'età media delle pazienti e cosa chiedono maggiormente al chirurgo? Lo scopriamo grazie alla testimonianza del dott. Roberto Dell'Avanzato, medico chirurgo estetico.

Qual è il canone estetico attuale

Ora ciò che è più richiesto, rispetto a 10 anni fa, è l’estrema naturalezza e la praticità di un trattamento il meno invasivo possibile

Gli ideali estetici sono in continuo movimento. Dalla bellezza di Marilyn Monroe degli anni 50 passiamo alla generosità delle forme di Sophia Loren negli anni 70, per arrivare negli anni 80-90 con le super modelle come Claudia Schiffer, molto alte e slanciate. Ma ora? "Dal 2000 – spiega Dell'Avanzato – in Occidente notiamo un canone estetico che vuole la donna con labbra un po' carnose, seno prosperoso e glutei tonici. Deve curarsi molto con attività fisica e sana alimentazione".

La donna, insomma, deve essere "sana" e dimostrarlo anche esteticamente, se necessita anche attraverso la chirurgia, e infatti "ora ciò che è più richiesto, rispetto a 10 anni fa, è l’estrema naturalezza e la praticità di un trattamento il meno invasivo possibile. Con tecnologie innovative in un'ora di trattamento e senza bisturi si ottiene un risultato naturale e piacevole nel corso dei 2/6 mesi successivi. Possiamo parlare, quindi, di effetto lifting senza che si finisca davvero sotto ai ferri" conferma il medico.

Ma quali sono i trattamenti più richiesti? Per le pazienti più giovani le zone percepite come più critiche sono "labbra e naso – spiega Dell'Avanzato – usiamo microfiller, microbotox, biostimolazione, trattamenti molto soft. Le pazienti più adulte richiedono, invece, trattamenti anti età biostimolanti, ma anche trattamenti contro il cedimento del contorno mandibolare".

Insicurezze e filtri social

Il modello che vogliono emulare sono loro stessi perché vengono con la loro foto modificata dai filtri delle app

Naturalezza sì, ma quella social. Negli ultimi tempi i social network ci hanno stravolto la vita, anche se non sembra. Senza cadere in discorsi paternalistici, dobbiamo ammettere che scorrere i feed e vedere corpi apparentemente perfetti non giova al nostro benessere mentale, tanto meno a quello dei ragazzi più giovani che devono ancora formare la propria identità. Si aggiunga, poi, la possibilità di scattarsi selfie con filtri che ci modificano i connotati e a quel punto pressione estetica e facilità di accesso a piccoli trattamenti estetici vanno a braccetto.

"Negli ultimi anni – spiega il mediconoto un'attenzione sempre più marcata per il proprio aspetto per due ragioni principali: la diffusione dei social e, nel periodo covid, la necessità di stare davanti a uno schermo vedendo continuamente il proprio viso. Fino a qualche anno fa le richieste erano di stravolgimento dell'aspetto estetico, i pazienti portavano la foto di un attore o di una modella a cui volevano assomigliare, oggi sono loro stessi il modello che vogliono emulare perché vengono con la loro foto modificata dai filtri delle app. Vogliono una migliore qualità della pelle e quelle piccole modifiche morfovolumetriche che quei filtri producono al loro volto".

Si parla, quindi, di interventi volti a migliorare l'aspetto alla ricerca di quella naturalezza che di naturale ha poco, perché prodotta dalla tecnologia. "I social ci hanno portato ad essere sempre più critici sulla nostra immagine – precisa Dell'Avanzato. – Da una parte continuiamo a vedere modelli estetici irraggiungibili ma contemporaneamente i selfie modificati dai filtri ci propongono un modello vicino a quello che è un risultato più facilmente raggiungibile con la chirurgia. Bisogna avere grande attenzione e bisogna spiegare al paziente che non si potrà mai avere quella perfezione che un filtro promette. La natura è all'opposto di un calcolo matematico fatto al pc".

Bellezza, autostima e disagio psicologico

Aderenza ai canoni estetici significa, nella nostra società, essere considerati non solo piacevoli d'aspetto ma anche di valore. Come abbiamo già detto nelle scorse puntate, la bellezza non è mai fine a sé stessa, significa fiducia, professionalità e magari anche bontà. Va di per sé che, trattandosi di una legge non scritta e che pratichiamo inconsciamente, non ci curiamo il corpo con lo specifico fine di apparire migliori d'animo ma sappiamo dentro di noi che beneficeremo di un giudizio sociale più positivo.

La considerazione che gli altri hanno di noi si basa anche sul nostro aspetto fisico e, indirettamente, ci migliora l'autostima.

Questo diventa particolarmente pericoloso, però, quando alla base ci sono problemi psicologici che dovrebbero essere affrontati nelle sedi più opportune, non dall'estetista e non dal chirurgo estetico. "Se si pensa che la chirurgia estetica possa risolvere una problematica psicologica ovviamente no, bisogna affrontare un percorso diverso – precisa Dell'Avanzato. – Non si ottiene l'autostima modificandosi i connotati. È anche vero, però, che la considerazione che gli altri hanno di noi si basa anche sul nostro aspetto fisico e, indirettamente, ne risente la nostra autostima. È la via più veloce, diciamo".

Questo meccanismo fa sì che sempre più ragazze, sempre più giovani, si rivolgano alla chirurgia per aderire al canone estetico, che sia "correggendo" alcuni tratti somatici percepiti come difetti o che sia iniziando trattamenti volti a prevenire i segni del tempo che si presenteranno più avanti negli anni. "L'età si sta abbassando per la medicina preventiva, sono trattamenti che vanno a prevenire alcune problematiche. Vengono diciottenni a chiedere un aumento del seno o una rinoplastica correttiva ma li sconsigliamo perché dovremmo aspettare un'età più adulta, almeno verso i 23/25 anni" conferma il medico.

Se i modelli a cui le giovano fanno riferimento sono i filtri social o alcune influencer che vediamo su Instagram, è evidente che si perde non solo una buona fetta di autostima e di capacità di apprezzarsi per come si è, ma anche, e soprattutto, la possibilità di capire che ciò che conta davvero non deve essere l'apparenza. "Mi è capitato di ricevere richieste secondo me non appropriate per quel corpo – conclude l'esperto. – Ci sono ancora persone che vengono con una foto di un attore, che vogliono le labbra molto voluminose o gli zigomi troppo pronunciati e alcuni medici lo fanno, ma la maggior parte non ha un approccio così esagerato, come me. Bisogna capire che quando si cerca l'imitazione di un modello irraggiungibile non si sarà mai davvero soddisfatti di sé".

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Dalle campagne novaresi sono approdata a Milano per immergermi nel mondo della comunicazione e per alimentare quella passione per la scrittura altro…