Che cosa succede se mangi carboidrati tutti i giorni?

A tutti noi, tra un impegno e un imprevisto, ci sarà capitato di mangiare carboidrati per uno, due, tre giorni di fila o addirittura tutti i giorni. Fa bene o fa male? E sopratutto: cosa succede al nostro corpo quando li assumiamo con regolarità?
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Kevin Ben Alì Zinati 7 Luglio 2023
* ultima modifica il 18/11/2023
In collaborazione con la Dott.ssa Emanuela Russo dietista dell’Istituto Nazionale per la Cura dell’Obesità dell’IRCCS Ospedale Galeazzi-Sant’Ambrogio di Milano. 

Male assoluto e nemici da cui tenersi alla larga o alleati sui quali fare affidamento. Il destino dei carboidrati spesso sta tutto qui: nel perenne equilibrio tra il rischio di essere apprezzati oggi e boicottati domani.

Serve però fare pulizia da tutta la narrazione confusionaria che li ha sempre circondati, miti e false convinzioni e cercare di capire cosa succede se mangiamo carboidrati uno, due, tre volte alla settimana o tutti i giorni. Una situazione che, tra un impegno e un imprevisto, sarà capitata a tutti noi.

Per risponderti, parto da un concetto cardine: i carboidrati appartengono alla categoria dei cosiddetti macronutrienti, ovvero a quegli alimenti di cui il nostro organismo necessita in grandi quantità perché rappresentano la più importante fonte di energia.

Ti sarà facile quindi intuire perché secondo la Mayo Clinic un'alimentazione corretta prevederebbe dal 45% al 65% delle calorie giornaliere totali assunte, appunto, attraverso i carboidrati.

Alimenti come pasta, pane, riso, patate, legumi e tutti gli altri cibi contenenti zuccheri, dai dolci alla frutta, non dovrebbero dunque essere eliminati del tutto dalle nostre tavole perché contengono elementi imprescindibili per il corretto funzionamento del nostro corpo.

Forniscono l’energia necessaria all’organismo, sì, perché con la digestione, gli zuccheri e gli amidi (che sono due tipologie di carboidrati) vengono scomposti in zuccheri semplici per poi essere assorbiti nel flusso sanguigno e diventare produttori della “benzina” che alimenta le nostre attività, dalla respirazione alla corsa serale post lavoro. Ma non solo.

Vi sono studi che sottolineano il ruolo nella lotta a malattie cardiache e ictus di cereali integrali e fibre alimentari e anche il loro potenziale contributo nel contrasto a tumori del colon retto e al diabete di tipo 2.

Diete con un basso contenuto di carboidrati mal gestito, secondo alcuni studi, potrebbero al contrario anche alzare il rischio di incorrere in malattie cardiovascolari o in danni al fegato e ai reni.

«Non dovrebbero essere eliminati del tutto dalle nostre tavole» dicevo prima. Ecco, è in quel «del tutto» che sta la chiave per rispondere alla domanda che ti ho posto all’inizio. È giusto, importante e pure sano assumere carboidrati, anche quotidianamente, a patto però di non eccedere e di mantenere sempre un’alimentazione equilibrata.

I carboidrati, insomma, non devono essere l’elemento principale di ogni nostro singolo pasto. Ce l’ha raccomandato anche la dottoressa Emanuela Russo, dietista dell’Istituto Nazionale per la Cura dell’Obesità dell’IRCCS Ospedale Galeazzi-Sant’Ambrogio di Milano.

Ricordandoci che il nostro metabolismo lavora su una componente amminoacidica, la dottoressa Russo ci ha spiegato che se non forniamo al corpo tutte le proteine di cui ha bisogno, questo andrà incontro a una riduzione della funzionalità metabolica e, quindi, alla perdita di massa magra. Senza proteine ma con dosi abbondanti di carboidrati, il rischio è anche quello di andare incontro alla loro trasformazione in grasso e quindi a un aumento di peso.

In condizioni normali, infatti, il glucosio extra derivato dal consumo di carboidrati viene immagazzinato all’interno del fegato, nei muscoli e in altre cellule del corpo per poi essere utilizzato successivamente. Se davvero eccessivo, però, il glucosio non viene convertito in energia ma fa la fine opposta.

Aumentando la propria concentrazione nel sangue, una condizione chiamata iperglicemia, il glucosio stimola un’abbondante produzione dell’ormone dell’insulina da cui dipende il rapido accumulo dei grassi assunti con l’alimentazione.

Insomma, carboidrati sì. Tutti i giorni? Sì, ma rispettando la parola d’ordine: equilibrio.

Fonte | Mayo ClinicFondazione Veronesi

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