Che cos’è il Nunchi, l’arte coreana di comprendere gli altri

Nunchi è un termine coreano che significa “misura dell’occhio” e indica la capacità di saper leggere uno sguardo o interpretare un’emozione. Una qualità innata per alcuni, ma che tutti possono imparare per trarre il meglio da ogni contesto in cui ci si trova e di avere successo.
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Valentina Rorato 10 Agosto 2024

Saper leggere uno sguardo o interpretare un’emozione può davvero essere una qualità incredibile, che può garantirti relazioni di successo, nella vita privata come nel lavoro. Questa qualità in coreano è detta nunchi (noonchi) ed è un modo molto particolare, e con una sfumatura di furbizia, di essere empatici. I coreani hanno un detto, che ben fa comprendere il significato di questa parola intraducibile: "Metà della vita sociale è nunchi".

Nunchi come modo di vivere

Nel mondo occidentale, il mito dell'autonomia, dell'autosufficienza e, in generale, dell'essere invadenti ed egoisti ha peggiorato le disparità di reddito e sta erodendo il pianeta. I coreani imparano il nunchi da piccolissimi.  Per i bambini dai 3 anni, l’apprendimento del nunchi è in negativo, perché ti insegna a connetterti con l'ambiente in cui si vive al fine di non essere maleducato. É, infatti, l’arte di comprendere cosa pensano e sentono le persone, una qualità posseduta da coloro che sono sensibili alle dinamiche all’interno di un dato gruppo.

L'esempio della stanza

Per spiegare meglio come vivere in un contesto sociale, i coreani parlano di stanza (che può essere una classe a scuola o un ufficio) come a un singolo organismo vivente e respirante. Ha un boonwigi, ovvero un'atmosfera o il livello di benessere. Tutti coloro che stanno nella stanza sono un membro contribuente di questo boonwigi. Agisci senza nunchi e rovinerai il boonwigi per tutta la stanza. Agisci con un ottimo, o "veloce" nunchi e puoi migliorare l'atmosfera della stanza per tutti.

Cosa significa Nunchi?

Nunchi si traduce approssimativamente in "misura dell'occhio", una sorta di valutazione, non degli individui ma del contesto generale e dell'atmosfera di una situazione. È applicabile a quasi ogni momento sociale in cui ci si può trovare, da un primo appuntamento a un colloquio di lavoro, da un matrimonio a una riunione.

Il nunchi implica notare chi, in un dato contesto, sta parlando, chi sta ascoltando, chi interrompe, chi si scusa, chi sta roteando gli occhi. Da lì, si possono fare valutazioni potenzialmente utili sulla natura delle relazioni e delle gerarchie all'interno di un gruppo, l'umore generale e come comportarsi di conseguenza.

C’è chi, ovviamente, possiede questa dote in modo naturale, e chi invece deve coltivarla. C’è solo una certezza: chi è dotato o apprende il nunchi veloce ha più possibilità di successo in qualsiasi contesto sociale. Ma cosa più importante, diventa un superpotere per gli introversi, per coloro che caratterialmente non sono portati a stare sotto i riflettori o a interagire serenamente con gli altri.  Attenzione nunchi non vuol dire fare conversazione o parlare per forza. La buona occasione per tacere va sempre sfruttata, secondo i coreani: l'obiettivo in un contesto sociale è imparare il più possibile mantenendo le tue carte coperte, perché parlare potrebbe significare dire qualcosa di sbagliato o svelare la propria vulnerabilità.