Che cos’è l’ecografia al seno e quando deve essere fatta

Un esame semplice, non doloroso e privo di rischi per monitorare i cambiamenti nel seno è l’ecografia, che non deve essere vissuta come un’alternativa alla mammografia. Permette di individuare eventuali formazioni all’interno del tessuto mammario e distinguere tra quelle a contenuto liquido e quelle a contenuto solido.
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Valentina Rorato 17 Maggio 2022
* ultima modifica il 23/05/2022

L’ecografia al seno è un esame per immagini per il seno, che si effettua tramite ultrasuoni a bassa frequenza e alta intensità sulla zona da esplorare. È considerato un test sicuro, anche per donne incinte.

Che cos’è

L'ecografia al seno, anche detta ecografia mammaria, è un esame che utilizza le onde sonore e i loro echi per creare immagini computerizzate dell'interno del seno. Può mostrare alcuni cambiamenti, come la formazione di cisti piene di liquido, che possono essere più difficili da vedere con la mammografia. Detto ciò, devi sapere che nella maggior parte dei casi l'ecografia mammaria non è un'alternativa alla mammografia e i due esami sono complementari.

Quando si fa

L'ecografia non viene in genere utilizzata come test di screening di routine per il cancro al seno, ma può essere utile anche per monitorare alcuni cambiamenti, come i noduli. Gli ultrasuoni sono indicati come esame di diagnosi nelle donne con tessuto mammario denso, condizione che può rendere difficile leggere le immagini delle mammografie. Può anche essere usata per osservare meglio un'area sospetta, individuata con altri test.

L'ecografia è, inoltre, utile perché permette di distinguere tra masse piene di liquido come le cisti e masse solide (che potrebbero richiedere ulteriori test per escludere neoplasie). Gli ultrasuoni possono anche essere utilizzati per guidare un ago per biopsia in un'area del seno in modo che le cellule possano essere estratte e testate per il cancro. La stessa tecnica si può  applicare ai linfonodi ingrossati sotto il braccio.

Come si fa

L’ecografia al seno si svolge come le altre ecografie. Prima viene applicato un gel sulla pelle e/o sul trasduttore, quindi, il trasduttore viene spostato sulla cute. Invia onde sonore e raccoglie gli echi mentre rimbalzano sui tessuti del corpo più in profondità sotto la pelle. Questi echi vengono trasformati in un'immagine sullo schermo di un computer. Potresti sentire una certa pressione mentre il trasduttore viene fatto scorrere, ma non è doloroso.

Esiste anche l’ ecografia mammaria automatizzata (ABUS): questa tecnica utilizza un trasduttore molto più grande per acquisire centinaia di immagini che coprono quasi l'intero seno. L'ABUS a volte può essere eseguito come esame di screening aggiuntivo per le donne che hanno un seno denso. Potrebbe anche essere usato nelle donne che hanno risultati anormali in altri test di imaging o che hanno sintomi al seno. Al termine dell'ABUS, è spesso necessaria una seconda ecografia portatile per ottenere più immagini di eventuali aree sospette.

Cosa succede dopo

Dopo l'ecografia al seno, puoi vestirti. Uno specialista esamina le immagini e potrebbero volerci anche alcuni giorni per avere un referto. Potrebbero non essere necessari ulteriori test se tutto sembra normale. Se invece l’esame ha individuato un nodulo pieno di liquido, potrebbe essere necessario un ago aspirato.

Se sulla scansione viene visualizzato un nodulo solido, potresti dover fare altri esami tra cui una radiografia del seno (mammografia) o il prelievo di un campione di cellule dall'area anormale (una biopsia).

Rischi

Un'ecografia mammaria non ha alcun rischio da radiazioni e non rappresenta un problema per le donne in gravidanza. Può non rilevare piccoli grumi o tumori solidi che si trovano comunemente con la mammografia. Essere obesi o avere un seno molto grande può rendere l'ecografia meno accurata.

Fonte | Airc

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